giovedì 19 ottobre 2017

Recensione: La piramide del faraone maledetto - James Douglas






Titolo: La piramide del faraone maledetto
Autore: James Douglas
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 328
Prezzo: 2,99 € ebook
9,53 € cartaceo
Data di pubblicazione: 7 Settembre 2017




65 d.C. Il centurione romano Marco Domizio Enobarbo conduce una spedizione nell’antico tempio della regina Didone per trovare la sua mitica corona nascosta da secoli. Chi ne entra in possesso riceve in dono poteri straordinari
1945. In una Berlino avvolta dalle fiamme, due ufficiali nazisti di alto grado scompaiono all’improvviso. Si perdono le tracce anche di un oggetto molto prezioso, che il regime vuole a tutti i costi custodire tra i suoi tesori.
OGGI. Due famiglie, che nel passato avevano avuto rapporti con il nazismo, vengono brutalmente torturate e uccise rispettivamente a New York e Londra. Le modalità di esecuzione ricordano un antico e macabro rituale. Jamie Saintclair, esperto nel recupero di opere d’arte e studioso del passato nazista, viene chiamato dall’ispettore che si occupa dell’indagine. Le sue conoscenze sono indispensabili, ma quando si imbatte in un oscuro segreto che risale a due millenni prima, le sue certezze vacillano. Saintclair dovrà scoprire la verità prima che accada qualcosa di ancora più terribile


Per due giorni camminammo nelle tenebre dell’Oltretomba prima di giungere al tesoro della regina Didone. Più di una volta temetti che ci saremmo persi per sempre in quelle caverne.


Buongiorno e benvenuti ad un'altra recensione! Oggi vi parlo di “La piramide del faraone maledetto” di James Douglas edito da Newton Compton Editori. 
Per chi non lo sapesse io amo l'Antico Egitto. E cosa c'è di meglio di un buon libro basato su questa civiltà con del sano thriller nel mezzo? Spoiler: nulla! Insomma, questo libro è ciò che aspettavo da secoli .
Purtroppo, nonostante sia uscito un mese fa e la Newton Compton me lo abbia mandato quando è uscito, beh, diciamo che ho avuto qualche piccolo problema e ho dovuto rimandare la lettura e la recensione: per questo mi scuso infinitamente perché ho divorato questo romanzo nel giro di una notte... 
Le mie occhiaie avrebbero potuto testimoniarlo molto bene. 

Ad ogni modo, la storia ruota intorno a Jamie Saintclair, studioso chiamato dall'FBI per delle indagini sospette: a Londra e a New York, infatti, due famiglie vengono torturare e uccise brutalmente. Due famiglie legate al nazismo che, a sua volta, era legato ad un antico mistero che la Germania di quel tempo voleva a tutti i costi tutelare. Così la storia si dirama: tre epoche storiche si intrecciano e tutto ciò che Jamie Saintclair può fare è lottare contro il tempo e trovare una risposta a tutte le domande lasciate in sospeso.

Il libro è una corsa contro il tempo e quando dicono che James Douglas è uno scrittore best-seller, non mentono. 
Il romanzo, pur non essendo nelle corde di molti, potrebbe piacere per diversi aspetti: racchiude, infatti, non solo un tocco di thriller, ma anche una sfumatura storica e misteriosa che fa sì che il lettore venga risucchiato all'interno della vicenda, tanto che, a fine lettura si domanderà “ma come, è già finito?”
Quando sono arrivata all'ultima pagina ero decisamente triste. Avrei voluto altri misteri, altro tempo da passare con Jamie Saintclair e i personaggi di questo romanzo. La storia è stata orchestrata davvero molto bene, cosa non affatto semplice, soprattutto perché vengono coinvolte tre epoche storiche che non potrebbero essere più diverse tra loro. Eppure Douglas è riuscito a far combaciare il tutto creando un thriller di tutto rispetto che, personalmente, mi è piaciuto molto.
“Così dicono anche i nostri esperti d’oltreoceano. Il problema è che non troviamo nessun collegamento tra l’Egitto e la famiglia morta o i loro potenziali assassini. Ecco quello che vorrei chiederle: le viene in mente qualcosa che possa collegare questa storia con i cacciatori di fantasmi nazisti o l’ossessione di Himmler per l’occulto?”
Un altro elemento particolare di questo libro è un personaggio molto importante: Paul Dornberger. Anch'egli connesso a questa storia: è di vitale importanza poiché le memorie del padre arrivano a noi grazie a lui, ed è grazie ad esse che riusciamo ad ottenere ancora più informazioni. Paul non è di certo un uomo con aspetti caratteriali umani: per gran parte del romanzo mi sono trovata ad odiarlo, nonostante sia stato prezioso per tutta la narrazione. 
Il tema predominante del romanzo, comunque, rimane la morte: lo strumento principale attraverso cui l'intero romanzo si dirama. 
Orrori, torture e omicidi vengono descritti con una maestria tale da avermi fatta rabbrividire: vi è poi da dire che Douglas è stato magistrale nel raccontare gli orrori del Nazismo riuscendo ad incastrarli con la storia principale. Il ritmo serrato, inoltre, fa sì che tutto venga percepito dal lettore in maniera molto personale, come se quegli orrori fossero capitati ad egli stesso. 
Credo sia stato veramente complicato riuscire a scrivere un libro di tale portata, ma James Douglas è rientrato a pieno titolo nella mia lista di autori preferiti in assoluto. 

Il romanzo, oltre ad essere scritto molto bene e con un ritmo incalzante, è stato tradotto molto bene: sono contenta perché ultimamente, nei romanzi letti, ho trovato qualche pecca in questo campo. Anche la copertina mi è piaciuta: pertinente a ciò che ho letto mi ha lasciata piacevolmente sorpresa!
Se amate il thriller e gli storici, questo è sicuramente il romanzo che fa per voi!
Alla prossima,






VOTO:


Nessun commento:

Posta un commento