venerdì 24 marzo 2017

Recensione in anteprima: Birthdate - Lance Rubin




Titolo: Birthdate 
Autore: Lance Rubin 
Genere: Distopico 
Editore: DeAgostini 
Pagine: 320 
Prezzo: € 7,99 (ebook) 
                € 14,90 (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 28 Marzo 2017

Serie Denton Little:
1. Deathdate
2. Birthdate  

Denton Little non è ancora morto! In un mondo in cui tutti conoscono la data della propria morte fin dalla nascita, Denton è l’unico ad aver superato indenne il giorno fatidico. Non sa perché proprio a lui sia capitato questo straordinario destino, sa solo che ora tutti lo cercano. La sua famiglia, il suo migliore amico Paolo, e Veronica, la ragazza che ha baciato poco prima di darsi alla fuga e che non riesce a togliersi dalla testa. Persino la polizia lo sta cercando. Lui è la prova vivente che è possibile scampare alla propria data di morte, e ora tutti vogliono un pezzo di Denton Little. Questo è decisamente un problema, soprattutto perché il Governo preferirebbe ucciderlo piuttosto che ammettere l’anomalia del sistema. Come se non bastasse, mancano pochi giorni al decesso di Paolo. Proprio adesso che il poveretto si è reso conto di essere follemente, perdutamente innamorato di Millie, l’unica ragazza al mondo che non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. Tra fughe rocambolesche e amori impossibili, Denton cerca di salvare gli amici e smascherare i nemici. Ma come si comporterà ora che non conosce più la data della propria fine e la morte può incombere in ogni momento?
Dalla penna di Lance Rubin, il brillante sequel di Deathdate. Un romanzo dal ritmo mozzafiato e dallo stile affilato dove anche la morte è un’avventura emozionante.


Ho aspettato questo romanzo per quasi un anno e mezzo. Sin dall’uscita di “Deathdate”, la curiosità di sapere cosa sarebbe successo a Denton Little, ora che è sopravvissuto alla sua data di morte, si è fatta sempre più forte e finalmente, grazie alla DeAgostini, ho potuto leggere in anteprima per voi la conclusione di questa duologia.
Birthdate” riprende esattamente dove Deathdate ci aveva lasciato. Denton si ritrova nel luogo che Brian Blum gli aveva indicato e ad aspettarlo c’è lei, sua madre.
La madre morta 18 anni prima, quella che ha perso la vita dandolo alla luce, la madre che non ha mai conosciuto. Ben presto Denton viene catapultato nel bel mezzo di un’operazione, un movimento di cui non sapeva l’esistenza.
Quindi la mia data di morte era ieri.
E sono sopravvissuto.
Insomma… non sono morto.
O così pensavo.
Perché ora, tanto per aggiungere un altro strato a questa torta di assurdità, ho raggiunto l’indirizzo di New York che mi aveva dato quel dottore, Brian Blum, e ci ho trovato la mia defunta madre biologica.
Quindi sono ragionevolmente sicuro di essere morto.


Quando sua madre era incinta di lui, il dottor Blum ha iniettato nel feto il virus che gli ha permesso di azzerare la sua data di morte e facendolo così sopravvivere, infettando di conseguenza anche sua madre, anch’ella sopravvissuta alla data di morte.
Denton è, in pratica, un portatore sano del virus e grazie alla sua saliva e al suo sangue questo virus può essere trasmesso alle persone. Per farlo però deve farlo entro le 48 ore della data di morte del soggetto o si potrebbe rischiare di farlo diventare immune e quindi morire nel giorno indicato.
Denton capisce sin da subito che la madre che non ha mai conosciuto vuole usarlo per i suoi scopi e decide di scappare per andare a trovare il suo migliore amico Paolo, la cui data di morte è prevista per qualche settimana dopo.
Una volta riuniti, la situazione diventa chiaramente ingestibile in quanto la madre di Paolo, un’agente dell’AID, sta ancora cercando Denton per “risolvere” il problema dell’anomalia della sua data di morte.
Grido.
Grido per la vita che avevo.
Grido per i genitori che forse non rivedrò mai più.
Grido per il mio migliore amico, che si avvicina di più alla morte ogni minuto che resto chiuso qui.
E grido per ricordarmi che sono vivo, benché questa non mi sembri proprio vita.

Leggere questo libro è stata un’avventura più che piacevole. Mi mancava veramente tanto l’ironia con la quale Lance Rubin riesce a presentare anche i temi più difficili, come quello della paura della morte e la morte stessa.
Il personaggio di Denton è maturato veramente tanto rispetto allo scorso romanzo, ha più consapevolezza di se stesso e del ruolo che ha nel complotto organizzato da sua madre. Ma la cosa che più mi ha colpita è la sua totale devozione e lealtà verso il suo migliore amico Paolo. Farebbe di tutto per lui, anche mettere in pericolo la propria vita pur di salvarlo.
E Paolo stesso è forse il personaggio che più di tutti mi è piaciuto di questo romanzo. Con la sua simpatia, le sue strane battute, la sua genuina ingenuità ha dato un tocco di freschezza a questo libro e l’ha reso veramente indimenticabile. Sono proprio contenta che Lance Rubin abbia deciso di dedicare più spazio a lui e al suo destino.
Ovviamente per tutti quelli che hanno amato Deathdate questo romanzo è imperdibile per avere finalmente tutte le risposte che stavamo aspettando e per capire cosa succederà ora che il sistema delle date di morte rischia di crollare. Da martedì fiondatevi tutti in libreria e acquistate questo romanzo, non ve ne pentirete, parola mia! Ma ora una domanda per tutti voi: se poteste, vorreste sapere qual è la vostra data di morte? Sì? No?
Vi lascio con questo quesito, ma senza dare la mia opinione al momento. Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,



«Non doveva andare così, Pow.» Fatico a tirar fuori le parole perché il mio corpo vuole solo singhiozzare. «Dovevo morire prima io. Così non avrei mai dovuto vivere senza di te. Ma ora va tutto alla rovescia ed è un casino, e sarò io quello che vivo mentre tu sarai sottoterra.»
«Scusa se ti interrompo, ma in realtà ho deciso di farmi cremare. E non entusiasmarti troppo, ma voglio che tu abbia il venticinque per cento delle mie ceneri.»



VOTO:

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