martedì 14 febbraio 2017

Recensione: Un lord da conquistare - Virginia Dellamore

Oggi sono qui con un genere un pochino diverso da quelli che leggo di solito.
Questo romanzo è stato un tuffo nel vuoto, ma ne è valsa la pena.
Volete saperne di più? Continuate a leggere!






Titolo: Un lord da conquistare
Autrice: Virginia Dellamore
Genere: Historical Romance
Casa editrice: self published
Data d'uscita: 23 Gennaio 2017
Pagine: 239
Prezzo ebook: 0,99


Londra, 1814. Althea Hope è tutto fuorché un’eroina romantica: ha quasi trent’anni, porta gli occhiali, e il suo guardaroba non contiene un solo abito che non sia terribilmente fuori moda. In più, ricopre la classica professione delle zitelle senza speranza: fa l’istitutrice e la chaperon di una ragazza alla sua prima Stagione. Il suo compito è quello di accompagnare la ricchissima e bellissima Greta agli eventi mondani, tenendola sotto controllo ma rimanendo sullo sfondo come una severa tappezzeria.
Anche Lord William Warwick non è il protagonista perfetto di una storia d’amore: è misogino e scontroso, e i modi villani che sfoggia anche nei migliori salotti gli vengono perdonati soltanto perché è più ricco di Creso. È giunto a Londra per cercare moglie: perfino lui, che preferisce concedersi dei rapporti fugaci e considera con orrore la sola idea del matrimonio, si rende conto che a trentacinque anni è venuto il momento di dare un erede legittimo al casato.
Di sicuro, William non è l’uomo ideale di Althea.
Di sicuro Althea non è la donna ideale di William.
Eppure, loro malgrado, finiscono con l’incontrarsi fin troppo spesso e chissà che quelle apparenti scintille d’odio e ripicca non celino ben altri tipi di fiamme...
La storia di un amore imprevisto che tenta vanamente di lottare contro se stesso, fra battibecchi serrati e baci rubati, balli vorticosi e inseguimenti in carrozza, finti corteggiamenti e vere passioni, nel cuore della Londra gaudente del periodo Regency.

Di nuovo si girò per guardarla in faccia. Di nuovo il suo viso non bellissimo e bellissimo allo stesso tempo, lo fece tremare.

Non so perchè, ma ogni volta che leggo uno storico lo paragono alla collana Harmony.
Un po' perchè, diciamocelo, Harmony sugli storici non la batte nessuno, un po' perchè è una delle poche (se non l'unica) collana che li produce che io conosca.
Tutto questo per dire che ho approcciato questo libro con un po' di scetticismo. Io amo gli Historical Romance, mia mamma ama gli Historical Romance, ma se sono scritti male sono una coltellata in mezzo al petto.
Grazie a Dio, questo non è il caso di questo romanzo.
Non so nemmeno io perchè abbia deciso di buttarmi e provare a leggerlo, forse per i numerosi giudizi positivi che ho letto nella blogosfera, forse per la trama che promette scintille, fatto sta che ho deciso di correre il rischio e sono molto contenta di averlo fatto.

Althea Hope, la protagonista del romanzo, all'apparenza è una rigida intellettuale, rimasta nubile fino ai suoi ventott'anni, del tutto disinteressata alle questioni di cuore e tanto meno a contrarre un matrimonio.
Nell'intimità del suo cuore, però, la ragazza spera ancora di trovare l'uomo che le faccia provare le sensazioni descritte da Wordsworth e Coloridge nei loro versi romantici e che la salvi dal destino insipido e insoddisfacente che la vita sembra averle riservato.
Quell'uomo non può decisamente essere Lord William Warwick. Decisamente no.
Lord William Warwick è uno degli uomini più ricchi del'Inghilterra ed è sicuramente anche uno dei più scontrosi e burberi che abitano la suddetta isola.
Il suo disprezzo per i costumi della società e per la frivolezza imposta da essa, lo hanno spinto al celibato fino alla veneranda età di trentacinque anni. Ma adesso, anche il nostro Lord è costretto a piegarsi alle insistenze della sorella Alexandra e alla necessità di trovare al più presto una moglie per poter continuare la "stirpe" dei Warwick.

Il primo incontro tra i due avviene ad un ricevimento a cui Althea ha preso parte come istitutrice e chaperon della giovane e bellissima Greta Smith, e William come ricco scapolo in cerca di moglie. Inutile dire che tra i due sono subito scintille e fuochi di artificio.
Althea trova William un Lord maleducato e arrogante e William pensa che Althea gli abbia teso una trappola per obbligarlo a sposarla. Insomma, dopo un inizio affatto promettente per un'idilliaca storia d'amore, i due lasciano il ricevimento con l'intenzione di non rivedersi mai più. Ma il destino non è dalla loro parte.
Greta e Leonard, il nipote di William, sembrano essersi perdutamente invaghiti l'una dell'altro e costringeranno i corrispettivi "protettori" ad incontrarsi ancora svariate volte. E' così che tra i due nasce un rapporto burrascoso, fatto di frecciatine al vetriolo e dispetti, che però cela una tensione di base che non ha nulla a che vedere con l'antipatia.
Tra ricevimenti, vestiti sfarzosi e usanze dell'epoca Recency inglese, i due si troveranno a fare i conti con loro stessi e con una società che non li vede affatto bene insieme. Riuscirà l'amore a trionfare anche questa volta?
Sta a voi scoprirlo.
Quando era ragazzo, gli avevano insegnato che un nobile deve saper contenere le emozioni, non lasciarsi andare a disdicevoli espressioni passionali e non farsi dominare da sentimenti profani. Nel tempo era diventato sempre meno obbediente a tali regole, fino a ingnorarle del tutto.
Eppure, non aveva mai incluso la gelosia fra i propri difetti. Era un sentimento insolito che faceva più male del previsto.

Inutile dire quanto io abbia adorato questo romanzo.
Nella trama non sono presenti troppi intrighi o colpi di scena clamorosi, ma nonostante ciò la storia riesce a catturare con il suo ritmo serrato e la serie di fraintendimenti a catena che si sviluppano da un certo punto del romanzo in poi e che troveranno la loro risoluzione solo al termine del racconto. 
I protagonisti, Althea e William, sono descritti a 360 gradi e riescono a creare una sorta di empatia con chi legge il romanzo, che più volte mi ha fatto provare una stretta allo stomaco a causa delle loro scelte e delle loro parole.
Oltre ai due personaggi principali, un altro elemento che ha contribuito a farmi arrivare il romanzo con efficacia è sicuramente l'ambientazione studiata e molto ben costruita in cui la storia dei due protagonisti prende parte.
In aggiunta alla parte romanzata dell'epoca Recency, sono presenti anche elementi che hanno caratterizzato concretamente quegli anni. La menzione a Beau Brummel (famosissimo per aver soppiantato la moda dei calzoni a mezza gamba con quella dei moderni pantaloni lunghi) è d'obbligo, così come quella ai poeti Wordsworth e Coloridge (capostipiti del movimento Romantico in Inghilterra).
La realtà creata dalla Dellamore risulta, quindi, solida e credibile, incorniciando perfettamente le peripezie di Althea e William.

La storia non risulta nè troppo lenta, nè troppo affrettata. Lo stile dell'autrice è sublime nel descrivere gli eventi narrati rimanendo sempre sul confine tra il dare troppo e il dare troppo poco.
Ogni vignetta, o scena, presente nel romanzo è un assaggio ben studiato del rapporto tra i due protagonisti, che non sfocia mai nell'eccesso o nella ristrettezza emotiva.
Ho trovato questo romanzo davvero valido e pure mia madre, a cui subito l'ho consigliato e famosa per i suoi gusti difficili, ha apprezzato moltissimo il libro e non poteva credere alle proprie orecchie quando le ho detto che era un romanzo autopubblicato.
Le emozioni che la Dellamore riesce a trasmettere sono molto reali e all'altezza di tutte le pubblicazioni Harmony che avevo letto in precedenza (e ne ho lette, fidatevi).
Il rapporto tra Althea e William colpisce per la sua sincerità e profondità, per la mancanza di artifici e per il valore dell'amore sincero su cui è basato.
Si sentiva strano dentro, a suo agio e smarrito in ugual misura, come se non desiderasse essere altrove se non in quella modesta carrozza, col gelato nei capelli e sulle ciglia, e allo stesso momento come se implorasse per essere altrove, lontano da quella donna che lo turbava anche solo ridendo e conl gelato nei capelli e sulle ciglia.
Mi è piaciuto moltissimo anche il messaggio di base del racconto, che forse non era intenzionale (anzi, quasi sicuramente), ma che mi ha colpito comunque alla fine della lettura.
I valori di cui sono portatori Althea e William sono stati un toccasana per me, che mi stavo un po' perdendo tra il mare di letture frivole e leggere che sto facendo ultimamente (non che ci sia nulla di male, ma ogni tanto ci vuole un ritorno alle origini). L'amore per la terra, il contatto con la natura, l'opporsi allo snaturamento degli oggetti e degli animali, la fermezza con la quale i due si attengono ai loro valori, pur facendone spesso le spese, sono cose che mi hanno toccato e che mi hanno dato molti spunti di riflessione.
Insomma, sicuramente un romanzo che consiglio agli amanti dell'Historical Romance, ma anche a chi si approccia per la prima volta a questo genere e vuole avere un inizio con il botto.
Io non posso fare altro che fare i miei più sinceri complimenti a Virginia Dellamore e sperare di avere presto un altro suo romanzo da leggere!
Vi lascio sperando di avervi consigliato una valida lettura e di avervi intratteuto per quei 5-10 minuti che vi ci sono voluti per arrivare fin qui.
Ci vediamo prestissimo in un'altra recensione!




"Vi assicuro che nessuno mi ha mai versato alcunché addosso. C'è un modo per attraversare indenni questa Stagione quando voi siete nei paraggi?"
"Oh, sì, rimanere a distanza."
Lui le rivolse un'occhiata penetrante.
"Non so se ne vale una pena. Il terremoto potrebbe piacermi dopotutto."
  

VOTO: 


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