lunedì 24 aprile 2017

Recensione: Nel profondo della foresta - Holly Black





Titolo: Nel profondo della foresta
Autore: Holly Black
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy YA
Pagine: 289
Prezzo: 6,99 (ebook)
                18,00 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 11 Aprile 2017





Nel profondo della foresta c'era una bara di vetro che giaceva sulla nuda terra.
Dentro vi riposava un ragazzo con le corna in testa e orecchie affilate come coltelli... 
Hazel e il fratello Ben sono cresciuti a Fairfold, una piccola città dove, da tempo, gli umani hanno imparato a convivere pacificamente con le creature fatate della vicina foresta. Un posto diventato meta di tanti turisti curiosi, attratti dalle magie che qui hanno luogo ma in particolare dal ragazzo con le corna che riposa dentro una bara di vetro, la meraviglia più grande di tutte.
Affascinati fin da bambini da questa presenza misteriosa, Hazel e Ben hanno provato più e più volte a immaginarne la storia. Nelle loro fantasie il giovane era a volte un principe dal cuore nobile e dalla natura buona e generosa, e altre un essere crudele e spietato.
Ora che è cresciuta, però, Hazel pensa che sia arrivato il momento di accantonare tutte quelle fantasie infantili accettando il fatto che, per quanto lo abbia desiderato a lungo con tutta se stessa, il ragazzo con le corna non si sveglierà mai.
Un giorno, però, quello che sembrava impossibile accade... sconvolgendo la vita della ragazza, di suo fratello e della loro città.

Fiaba moderna dalle sfumature dark, appassionante e ricca di colpi di scena, Nel profondo della foresta segna il ritorno di Holly Black ai romanzi delle origini che l'hanno fatta conoscere, e amare, dai lettori.


Lo ammetto: non ho mai letto nulla di Holly Black in vita mia. Tante volte ho sentito parlare di questa autrice con giudizi molto positivi ma a parte un tentativo di lettura di "Magisterium" scritto in collaborazione con Cassandra Clare (che io amo), e che ho interrotto dopo soli 9 capitoli, non ho mai letto altro di suo.
Grazie a Mondadori che mi ha proposto di leggere questo romanzo però ho avuto finalmente una valida motivazione per avvicinarmi a lei e così mi sono ritrovata catapultata nella cittadina di Fairfold.
Lungo un sentiero che si addentrava nella foresta, oltre un ruscello e un tronco cavo brulicante di onischi e termiti, c'era una bara di vetro. Giaceva sulla nuda terra e dentro vi riposava un ragazzo con le corna in testa e delle orecchie affilate come coltelli.
Per quel che ne sapeva Hazel Evans, da quello che le avevano detto i suoi genitori, e i genitori dei suoi genitori, il ragazzo era lì da sempre. E per quanto avessero provato, non si era mai più svegliato.


La storia parla di Hazel e Ben, due fratelli che vivono in questa cittadina da sempre legata al mondo delle fate e della magia. Gli abitanti hanno una convivenza pacifica con queste creature e solo di tanto in tanto capita che qualche turista venga dichiarato scomparso o morto. Tutti vogliono vedere Fairfold e soprattutto tutti vogliono vedere la famosa bara di vetro nella foresta nella quale riposa un giovane ragazzo con le corna.
Sin da quando erano piccoli, Hazel e Ben hanno inventato tantissime storie su questa figura misteriosa, riferendosi sempre a lui come "il loro principe", senza sapere quanto vicini erano alla realtà. Con il passare del tempo il loro legame con le fate cresce sempre di più, grazie anche alla presenza di Jack, un changeling, uno del popolo fatato, da sempre migliore amico di Ben e soprattutto l'inconfessabile cotta di Hazel.
Negli anni, Hazel e Ben si erano immaginati un sacco di storie sul ragazzo con le corna. E avevano fatto innumerevoli disegni del suo bel viso e delle sue corna con i pennarelli del padre, i carboncini della madre e, prima ancora, con i loro pastelli. Se chiudeva gli occhi, Hazel poteva vederne la faccia, il farsetto blu notte con le fenici, i grifoni e i draghi ricamati in oro. Le mani pallide intrecciate, con quegli anelli brillanti, le unghie insolitamente lunghe e affusolate, gli stivali di pelle chiara che gli arrivavano al polpaccio, e quel viso così bello, dai lineamenti così perfetti, che se lo guardavi troppo tutto il resto ti sembrava insopportabilmente imperfetto.

Ma non sempre il popolo fatato viene dipinto in maniera positiva, anzi, a volte hanno una connotazione decisamente negativa e sinistra ed è per questo che i due fratelli, dall'età di 10 anni circa, decidono di andare a caccia di quegli esseri che fanno del male agli umani dichiarandosi cavalieri, con la speranza di riuscire un giorno a sconfiggere il grande mostro che vive nascosto all'interno della foresta.
Crescendo però Ben perde l'interesse per la caccia e per il suo dono per la musica (ricevuto da una fata mentre la madre era incinta) e Hazel, pur di farlo rimanere, decide di stringere un patto con  il re delle fate, il Re Alno, donandogli sette anni della sua vita.
Ormai Hazel ha diciassette anni, va a caccia quando può senza più l'aiuto di suo fratello e ha smesso di creare storie su quel ragazzo misterioso dentro la bara di vetro perché, ormai l'ha capito, lui non si sveglierà mai. Ma quando si risveglia nel suo letto sporca di fango, con tracce di vetro sotto le mani e tutti parlano della bara rotta e dell'assenza al suo interno del ragazzo con le corna, Hazel capisce che l'impossibile è avvenuto e un grande pericolo sta per abbattersi su Fairfold.
Lui non era reale. Lui non poteva ricambiare il loro amore. Lui non avrebbe mai dovuto scegliere.
Tranne adesso che si era svegliato. E ciò cambiava ogni cosa.

Quando ho iniziato "Nel profondo della foresta" non mi aspettavo di certo che mi piacesse come invece è successo. Sin da subito la curiosità ha avuto la meglio e staccarsi dal libro è stato difficilissimo. Non riuscivo a capire cosa sarebbe potuto succedere e fino alla fine è stato così: una continua scoperta.
Le figure di Hazel e Ben sono quelle meglio delineate, difficili da dimenticare, e dei due ho sicuramente preferito Hazel, disposta a sacrificare qualsiasi cosa pur di mantenere la pace nella sua cittadina e, soprattutto, pur di proteggere suo fratello.
Jack poi l'ho davvero adorato. Sin da subito si capisce il suo interesse per Hazel, ovviamente ricambiato, però entrambi hanno paura e non riescono a dichiararsi per moooolto tempo. Ma, devo ammettere, la mia ship iniziale era quella tra Hazel e il ragazzo con le corna, ero sicura che avrebbero fatto faville insieme.
Ahimè, per la proprietà del mainagioia questo non è avvenuto, però sono rimasta comunque felice perché... beh, questo non ve lo dico perché dovrete scoprirlo da voi!
«Io ti amo» gli disse Severin con lo sguardo perso e un'espressione estatica. «Ti amo come nei libri. Ti amo come nelle ballate. Ti amo come un fulmine. Ti amo dal terzo mese in cui sei venuto a trovarmi per parlarmi. Ti amo per avermi fatto ridere. Ti amo per la tua gentilezza e per come ti fermavi mentre mi parlavi, quasi ti aspettassi una risposta da me. Io ti amo e quando ti bacio non prendo in giro nessuno, nessuno.»

Ovviamente vi consiglio veramente tanto la lettura di questo romanzo e non vedo l'ora di leggere altri libri di questa autrice e, chissà, magari dare un'altra occasione a Magisterium. Per adesso è tutto! Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,





«Di cosa hai paura?»
«Di te. Di me.»
Lui annuì come se capisse perfettamente. Poi, finalmente, disse: «Io non voglio una persona normale. Io non voglio una persona sicura. Io voglio te. Ti ho amata dal primo momento che ti ho vista, selvaggia e fiera e coraggiosa, che correvi nei boschi, con le labbra viola per il succo di mirtilli. Credo che sia quello che mi ha fatto innamorare, come tutti del resto, ma non posso farci niente.»

VOTO:

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