venerdì 3 marzo 2017

Recensione: Red Rising. Il canto proibito - Pierce Brown



Titolo: Red Rising. Il canto proibito 
Autore: Pierce Brown 
Genere: Distopico Young Adult 
Editore: Mondadori
Serie: Red Rising #1 
Pagine: 402 
Prezzo: € 9,99 (ebook) 
                € 19,00 (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 05 Aprile 2016


Serie Red Rising:
1. Red Rising. Il canto proibito
2. Golden Son. Il segreto di Darrow
3. Morning Star


Darrow ha sedici anni, vive su Marte ed è uno dei Rossi. La casta più bassa, minatori condannati a scavare nelle profondità del pianeta a temperature intollerabili, rischiando ogni giorno la propria vita. Ma Darrow sa di farlo per rendere abitabile la superficie di Marte, per dare una terra alle nuove generazioni. E a ripagarlo dei sacrifici c'è l'amore per Eo, bellissima e idealista. Finché un giorno i due innamorati sono sorpresi a baciarsi in un luogo dove non avrebbero dovuto, sono processati e condannati da un giudice appartenente alla casta degli Oro, la classe dominante. E mentre Eo riceve le frustate di punizione, la sua voce si scioglie in un canto dolcissimo, un canto proibito di rivolta e speranza, lo stesso canto che era costato la vita al padre di Darrow. E ora costerà la vita a Eo.


Finalmente un distopico come si deve. Sulla scia di distopici come Hunger Games e Divergent ultimamente ne sono stati scritti parecchi; alcuni belli, altri un po’ meno. E sebbene io abbia amato sia Hunger Games che Divergent, c’era però qualcosa che mancava, qualcosa di più.
E quel qualcosa l’ho trovato in “Red Rising. Il canto proibito”.
Il libro parla delle vicende di Darrow, un ragazzo di sedici anni che è già SubInfero del suo clan, costretto a lavorare ogni giorno sottoterra per estrarre l’helium-3, necessario per rendere Marte vivibile alle persone delle altre caste.
La società in cui Darrow vive è una società piramidale. Alla base troviamo la casta più bassa, quella dei Rossi, la casta di Darrow, la casta dei lavoratori. Man mano che si sale, le caste godono di più privilegi fino arrivare in cima alla piramide, dove si trovano gli Oro, ovvero la classe dominante.
Ma io non sono un Oro. Io sono un Rosso.
Costui pensa che gli uomini come me siano deboli. Mi considera idiota, fiacco, subumano. Non sono cresciuto in una reggia. Non ho cavalcato destrieri per i prati né cenato con lingue di colibrì. Sono stato forgiato nelle viscere di questo mondo tanto duro. Affilato dall’odio. Reso forte dall’amore.
Si sbaglia.
Nessuno di loro sopravviverà.


Per generazioni i Rossi di Marte lavorano per rendere il pianeta vivibile a tutte le caste. Quello che non sanno è che il pianeta è già abitato da almeno 300 anni. La loro vita, tutto quello in cui hanno sempre creduto è una menzogna.
Darrow lo scoprirà a sue spese, quando viene ritrovato in un luogo proibito insieme a sua moglie Eo. La punizione è severa, i due vengono frustrati. Ma Eo è un’idealista, sogna un mondo dove i Rossi godono di più diritti, non costretti ad essere schiavi degli Oro.
«La morte non è vuota come dici. Vuota è una vita senza libertà, Darrow. Vuoto è vivere incatenati per la paura, la paura della perdita, della morte. Io dico di spezzare le catene. Spezza le catene della paura e spezzerai le catene che ci avvincono agli Oro, alla Società. Riesci a immaginarlo? Marte potrebbe essere nostro. Potrebbe appartenere ai coloni che qui sono stati schiavi, che qui sono morti.»

E proprio mentre Eo verrà frustrata, la ragazza comincia a cantare un canto proibito. Un canto che ha portato alla morte molte persone prima di lei. Perché Eo crede in quello che dice, crede in un mondo migliore per il suo popolo, e vuole sacrificarsi per loro.
Per quello che ha fatto, Eo verrà impiccata e Darrow sarà costretto ad osservare l’ArciGovernatore che la condanna.
Una delle regole alla quale i Rossi devono sottostare è che i Rossi non possono seppellire i morti che sono stati condannati a morte, pena la morte stessa. Darrow, però, decide di ignorare il divieto perché ormai senza Eo nulla ha più senso. La seppellisce. E verrà condannato a morte.

Siamo cresciuti insieme e adesso siamo adulti. Nei suoi occhi, vedo il mio cuore. Nel suo respiro, sento la mia anima. Lei è la mia terra. Lei è la mia famiglia. Il mio amore.

Solo che non morirà, ma verrà salvato dai Figli di Ares, un gruppo di uomini che hanno lo scopo di distruggere la società e gli Oro. Per farlo, hanno bisogno dell’odio di Darrow. Per farlo, devono trasformarlo in un qualcosa di nuovo.
Vi lascio così, con questa frase. Lo so, è una cosa cattiva. Ma il mio intento è quello di mettervi una curiosità tale che avrete solo voglia di fiondarvi in libreria e comprare questo libro per leggerlo, perché, lasciatemelo dire, è a dir poco stupendo!
Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto, devo essere sincera. Ma quando ho iniziato a leggerlo non riuscivo più a smettere! Eppure ci ho messo un bel po’ a finirlo, perché, nonostante tutto, è un libro pesante, duro e le cose da digerire sono tante.

«Voi non seguite me perché sono il più forte. Quello è Pax. Non mi seguite perché sono quello più geniale. Quella è Mustang. Mi seguite perché non sapete dove state andando. Io sì.»

Ho amato lo stile di Pierce Brown. Il suo modo di scrivere è così semplice, diretto, crudo, non usa mezzi termini e non ha paura di scioccare con quello che scrive! Ho amato ogni singola parola, dalla più sofisticata alla parolaccia più assurda. Il personaggio di Sevro rimarrà nel mio cuoricino per sempre, mi ha fatta morire dalle risate!
“Red Rising. Il canto proibito” non è un libro banale, prevedibile. Vi lascerà sempre col fiato sospeso fino alla fine. Perché Darrow non è un protagonista come quelli che siamo soliti leggere. Lui è speciale, è forte, coraggioso, intelligente, è pieno di odio e farebbe di tutto per liberare il suo popolo e onorare l’ultimo desiderio di sua moglie. Diventerà qualcuno che non è. Riuscirà a mettere tutti dalla sua parte.
Farebbe di tutto. E lo farà.

Sono un SubInfero Rosso di Lykos. Sono il Primus Oro di Casa Marte. E sto andando alla mia ultima battaglia in questa stramaledetta valle. Poi comincia la vera guerra.

Questo libro è un insieme di tante cose, ma forse sarebbe meglio descriverlo con una sola parola: perfezione.
Questo libro è la perfezione. La perfezione della trama, la perfezione della copertina, la perfezione di Darrow, la perfezione di Sevro, la perfezione di Mustang.
Tante piccole perfezioni che insieme danno vita ad un capolavoro.
E poi, parliamo della fine? La fine… Cosa non è stata?! Dopo un libro denso di eventi mi aspettavo una fine un po’ più tranquilla e invece no! Fino all’ultimo Pierce Brown ci fa soffrire, ci fa rimanere col fiato in sospeso e poi ci sgancia la bomba
Fidatevi di me, correte in libreria e comprate questo stramaledetto libro, non ve ne pentirete! Noi, però, ci vediamo alla prossima recensione!
La vostra,

 PS: Avete visto quanto è gnocco Pierce Brown? 



VOTO:

Nessun commento:

Posta un commento