mercoledì 30 novembre 2016

Recensione: Il sentiero del bosco incantato - Rosamund Hodge





Titolo: Il sentiero del bosco incantato 
Autore: Rosamund Hodge 
Genere: YA Fantasy 
Editore: Newton Compton 
Pagine: 349 
Prezzo: 4,99 (ebook) 
               9,90 (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 3 Novembre 2016






Proteggilo. Difendilo. Ma non innamorarti di lui.
All’età di quindici anni, Rachelle era la migliore allieva di sua zia: aveva appreso le arti magiche e proteggeva il villaggio dalla magia nera. Ma la sua natura impavida la portò ad abbandonare il sentiero sicuro e a inoltrarsi nel bosco, per poter liberare una volta per tutte il suo mondo dalla minaccia dell’oscurità eterna. L’incontro proibito non diede i risultati sperati, e Rachelle fu costretta a fare una scelta terribile che la legò a quello stesso Male che aveva sperato di sconfiggere. Tre anni più tardi, Rachelle ha messo la sua vita al servizio del Regno, combattendo creature mortali nel vano tentativo di espiare la propria colpa. Quando il re le ordina di proteggere il figlio Armand, l’uomo che lei odia con tutta l’anima, Rachelle riesce a farsi aiutare proprio da lui a trovare la spada leggendaria che potrebbe salvarli. Insieme, i due compiranno un viaggio pericoloso attraverso l’opulenza e le insidie delle élite di corte, dove non possono fidarsi di nessuno. Inaspettatamente alleati, Rachelle e Armand scopriranno l’esistenza di pericolosi, giganteschi complotti e magia occulta… e un amore che potrebbe essere la loro rovina. All’interno di un palazzo maestoso costruito su ricchezze incredibili e segreti pericolosi, riuscirà Rachelle a fermare l’arrivo di una notte senza fine?
La serie fantasy che ha conquistato i lettori. Magia, avventure, insidie, inganni e un amore contrastato e indimenticabile.


La prima cosa che ho detto a Giulia dopo aver letto circa cinque capitoli di questo libro è stata: “Ma io sto coso non riesco a capirlo”. E, vi giuro, davvero non riuscivo a capire dove il romanzo volesse andare a parare. Non riuscivo a riconoscere la Hodge che mi aveva fatta innamorare di “Bellezza Crudele” (recensione QUI) in tempo record. Per fortuna, andando avanti nella lettura, tutto si è risolto per il meglio e confermo quello che dissi una volta su questa autrice: Rosamund Hodge è semplicemente un genio.
Il sentiero del bosco incantato” dovrebbe essere una specie di rivisitazione moderna di Cappuccetto Rosso, sebbene non c’entri praticamente niente.
Rachelle è l’allieva migliore di sua zia, destinata a prendere il suo posto come sposa dei boschi e difendere così il mondo dai pericoli che vivono nella Grande Foresta: il Divoratore.
Si narra che moltissimi anni prima, il Divoratore avesse mangiato la Luna e il Sole e che il mondo vivesse nelle ombre perenni. Due fratelli, Zisa e Tyr, con le loro spade Joyeuse e Durendal, riuscirono a sconfiggerlo e riportare il mondo all’antico splendore, sacrificando la loro vita. Da quel giorno, la minaccia del ritorno del Divoratore incombe sul mondo e i suoi seguaci, i figli della foresta, vivono per servirlo e aiutarlo a riconquistare gli umani.
Sommessa, implacabile, Zia Léonie continuò: «Un giorno, molto presto, si sveglierà e sbadiglierà, e poi ingoierà la luna e il sole, e noi vivremo di nuovo nelle tenebre». Guardò Rachelle negli occhi. «Mi credi, bambina?»
«Sì», disse Rachelle, mentre il cuore le martellava nel petto: No, per piacere, no. Ma quando incrociò lo sguardo di Zia Léonie si ritrovò a pensare: Forse.
Va tutto bene, si disse. Zia Léonie ci salverà.

Un giorno Rachelle, lungo i sentieri del bosco che portano alla casa della zia, incontra un figlio della foresta e cominciano a parlare. Si incontrano sempre più spesso e, a poco a poco, Rachelle comincia a fidarsi di lui e crede di essere abbastanza furba da poterlo raggirare e farsi confessare come poter uccidere il Divoratore.
Ma la povera, ingenua Rachelle non sapeva che il figlio della foresta la stava plagiando e, con uno stratagemma, riesce a convincerla a liberarsi delle sue difese e, baciandola, la marchia, confessandole successivamente che per uccidere il Divoratore avrebbe dovuto ritrovare le ormai perdute spade Joyeuse e Durendal. Adesso Rachelle ha una scelta: o decidere di aspettare tre giorni e morire o entro tre giorni uccidere qualcuno e diventare una vincolata, in attesa che la Grande Foresta reclami il proprio potere su di lei facendola diventare una delle creature che più disprezza al mondo: una figlia della foresta, appunto.
«È bellissimo», disse.
Fuggire da se stessa e diventare la ragazza adorabile e innocente che vedeva nello specchio era impossibile. Ma era meglio così. Perché le ragazze adorabili e innocenti non potevano sperare di combattere contro il Divoratore.
Rachelle avrebbe combattuto e vinto.

È a questo punto che avviene un salto temporale di 3 anni. Rachelle è al servizio del Regno, aiuta i vincolati a ripulire le strade dai demoni della foresta eppure gli umani continuano ad odiarla per quello che è. Nonostante sia ormai una vincolata, Rachelle non ha mai smesso di sperare di poter fermare il ritorno del Divoratore e passa la maggior parte del tempo libero alla ricerca di Joyeuse, che si trova, come dice la leggenda, “sopra il sole, sotto la luna”.
Ma il Re la costringe a diventare la guardia personale di Armand, l’uomo che Rachelle odia con tutta l’anima, l’uomo che per tutti è considerato un miracolato. Armand racconta infatti di aver avuto un incontro ravvicinato con un figlio della foresta, di essere stato marchiato ma, rifiutandosi di uccidere qualcuno entro tre giorni, gli sono state amputate le mani. Rachelle sa che è una menzogna: quando la Grande Foresta reclama qualcosa non risparmia mai la vita.
Rachelle accetta a malincuore l’incarico del re e, una volta arrivata nello Chateau, capisce che questo potrebbe essere il luogo dove Joyeuse è stata nascosta. Ma da sola non può riuscire a trovarla. Avrà bisogno dell’aiuto di Armand.
I due diventano così alleati, costretti ad affrontare misteri e complotti. E tra i due nascerà qualcosa di più. Ma come riusciranno a stare insieme quando il destino di uno non comprende quello dell’altra? 
La bellezza era qualcosa che si ammirava da lontano. Rachelle voleva affondare le dita nei suoi capelli, premere la bocca contro la sua e tirarlo sopra di sé sul letto. Voleva possederlo, ma soprattutto voleva che lui la possedesse. Più di ogni cosa al mondo, voleva che lui la guardasse con la stessa attenzione assoluta e ardente che aveva quando parlava di ciò in cui credeva.

Ve l’ho già detto: Rosamund Hodge è un genio. Se c’è qualcosa che non mi aspettavo, era questo romanzo. Lo sviluppo, i colpi di scena, la fine. Tutto mi ha lasciata a bocca aperta, incredula quasi che qualcuno fosse così tanto furbo da creare un mondo così incredibile!
Ho adorato letteralmente leggere di Rachelle, questa ragazza così forte e coraggiosa, costretta a diventare ciò che più odia nella sua vita. Costretta a diventare un’assassina e ad uccidere la persona che più adora: sua zia. E porterà questo peso costantemente, per ricordarle che lei non merita una vita migliore e che sarà sempre dannata.
Erec, il capo dei vincolati al servizio del re, è uno dei personaggi che più ho odiato nel corso della lettura. L’ho odiato dopo aver letto la sua prima battuta e l’ho odiato ancora di più dopo l’ultima. Un personaggio così infimo ed egoista… ma che è, a modo suo, capace di amare.
Armand.. Cosa dire di lui? All’inizio non riuscivo ad inquadrarlo. Era divertente, strano, eppure era evidente che nascondesse qualcosa. Qualcosa che, ovviamente, mai mi sarei immaginata. Ma andando sempre più avanti era impossibile non amarlo, impossibile! E la fine… ahh, che fine!
Ma non è la fine.
Non è la fine perché nemmeno la morte è la fine della lotta. Io sono morta e lo so.
Anche oltre la morte ci sono delle fini, e la mia è vicina. Adesso spetta a te, mia figlia, mia sorella, mio orgoglio. Svegliati. Finisci la mia storia.
Svegliati.

Un romanzo che tutti dovrebbero leggere, proprio come “Bellezza Crudele”.
“Il sentiero del bosco incantato” è un piccolo capolavoro e non dovrebbe mancare in una libreria che si rispetti. Perciò, cosa aspettate? Andate e fiondatevi! Noi ci vediamo alla prossima:3
La vostra,





VOTO:

3 commenti:

  1. A me Bellezza Crudele non è piaciuto moltissimo, anche se ho apprezzato lo stile dell'autrice per cui sono molto indecisa con questo libro. Leggerlo o non leggerlo, questo è il dilemma?

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    1. In questo libro lo stile della Hodge è molto simile a quello usato in Bellezza Crudele:3 I toni però sono proprio diversi, qui l'atmosfera è molto più cupa e "realistica", in un certo senso. Bellezza Crudele è stato, in un certo modo, troppo veloce. Qui la Hodge ti farà penare parecchio:3 Se ti posso consigliare, leggilo! Se non ti piace non uccidermi però! Ahahah

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    2. Per adesso lo tengo in WL e magari aspetto qualche offerta per prenderlo! :)
      Grazie per il consiglio!

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