venerdì 17 febbraio 2017

Recensione: Soffocami, Distruggimi & Uccidimi (Blood Bonds #1, #2, #3) - Chiara Cilli

In vista dell'uscita di Per Addestrarti, quarto volume della serie Blood Bonds, scritta da Chiara Cilli, vi proponiamo le recensioni della trilogia di Henri Lamaze che la nostra Francesca ha scritto. Enjoy!

Blood Bonds Series: 
1. Soffocami (Henri Lamaze)
2. Distruggimi (Henri Lamaze)
3. Uccidimi (Henri Lamaze)
4. Per Addestrarti (André Lamaze)
5. Per Combatterti (André Lamaze)
6. Per Sconfiggerti (André Lamaze)
7. Non Toccarmi (Armand Lamaze)
8. Non Fidarti di Me (Armand Lamaze)
9. Non Tradirmi (Armand Lamaze)
10. Il Campione del Re (Neela Šarapova)
11. Lunga Vita al Re (Aleksej Bower)





Titolo: Soffocami
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Romance
Editore: Self
Pagine: 402
Prezzo: 12,38 € (cartaceo) 
           2,99 € (ebook) 
Data di pubblicazione: 31 maggio 2015

Avevo tutto ciò che ho sempre sognato.
Non ho mai avuto la vita che sognavo.

Avevo lavorato sodo per arrivare dov'ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi avevano segnato per dieci anni.

Ero pronta a portare l'azienda di famiglia ai vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia vendetta contro chi aveva abusato di me per lungo tempo.

Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di Nikolayev.

Ora devo sopravvivere a un uomo che mi consuma l'anima.
Non importa quanto lotterà, non ha scampo.

Non posso lasciare che mi soffochi con la sua presenza letale.
Perché la ucciderò.



Premessa (doverosa): se avete letto altre mie recensioni saprete benissimo che non sono esattamente amante dei romanzi erotici o simili. Questo perché, sostanzialmente, ho avuto delle brutte esperienze con libri sgrammaticati e banali che non mi hanno fatto apprezzare per nulla il genere.
Oggi sono qui per parlarvi di un romanzo appartenente al Dark Romance, un genere particolare e forte che sta avendo molto successo. Io, personalmente, non avevo mai sentito parlare di questo genere e "Soffocami" è stato il primo.
Non avevo mai letto nulla di Chiara Cilli e, se devo essere sincera, non la conoscevo. Ma quando vidi il successo di questo romanzo, mi incuriosì e lo iniziai a leggere. Non mi aspettavo nulla; credevo che fosse un altro di quei romanzetti beceri pieni di scene di sesso a caso e con una grammatica da far invidia ad una bambina delle elementari. Mi sbagliavo; ma di grosso.
Aleksandra Nikolayev ha lavorato duro tutta la vita; insieme alla sua famiglia possiede molte proprietà in cui allevano cavalli di razza. Questa attività l’ha appassionata sin da piccola e ha deciso di seguire le orme del padre, diventando una giovane donna in carriera audace e determinata. Ma tutto cambia quando, una notte ad una festa, incontra Armand Lamaze. Aleksandra non ha paura di lui. Qualche minuto dopo la ragazza viene rapita.
Purtroppo non posso dirvi altro perché sottrarrei bellezza, mistero e intrigo a questo romanzo. 

Aleksandra. 
Non è la solita banale protagonista che sbava dietro al suo ‘violentatore’. Dimenticatevi di quelle donne assoggettate al sesso, e fate spazio ad una donna di polso, fiera, orgogliosa, che non si sottomette all’uomo, che lotta con unghie e denti pur di salvarsi. E’ la prima volta che vedo una protagonista del genere e mi ha fatto davvero tanto piacere. Non amo quei romanzi dove la donna viene barbaramente sottomessa e non mostra un briciolo di volontà. Questa caratterizzazione mi ha permesso di immedesimarmi ancora di più nella storia e soprattutto di amare il romanzo.


Fratelli Lamaze
Sono una delle famiglie più assurde di cui io abbia mai letto. Armand sembra gentile, educato, pacato ma a quanto pare non è così ‘calmo’ come sembra. Da piccolo, come i suoi fratelli, ha subito violenze psicologiche da parte del padre, ma, diversamente da Henri e André, non mostra questo senso di vendetta così accentuato e violento. Non vorrei aver avuto un’impressione sbagliata, ma secondo me, Armand prova qualcosa per Aleksandra; il modo di comportarsi, la gentilezza che utilizza con lei, insomma, tutto fa intendere che abbia un interesse. Purtroppo non viene accennato nulla nel romanzo, ma sono solo deduzioni di una povera lettrice che fangirla a più non posso!
André è l’unico dei tre fratelli che mi sta leggermente antipatico. Capisco il suo atteggiamento nei confronti di Aleksandra; il padre lo picchiava  e lui vuole vendicarsi su di lei, ma non comprendo proprio perché sia da un lato violento e dall’altro si riveli ‘un salvatore’ per lei. Che sia interessato ad Aleksandra? (anche qui la mia testolina non la smette di fangirlare!)

Henri. 
L’ho lasciato per ultimo non per caso. Ho provato sentimenti contrastanti nei suoi confronti; un secondo lo amavo follemente e il secondo dopo lo odiavo profondamente. Questo alternarsi di sentimenti così forti mi ha lasciata con il fiato sospeso per tutto il romanzo. Nonostante io l'abbia terminato, ancora non ho un’idea precisa su questo personaggio forte, determinato, violento ma allo stesso tempo sensibile e tremendamente complesso psicologicamente.
Le violenze subite dal padre e, soprattutto, quelle subite dal padre di Aleksandra lo hanno segnato nel profondo dell’anima. Vuole vendicarsi, lo vuole con tutto se stesso. Questa brama viene fermata dalla vista di Aleksandra; la sua bellezza, i suoi occhi, il suo volto. Tutto di lei lo colpisce. Questo lo porta ad un conflitto interiore che lo sgretola. Combatte contro se stesso, contro il desiderio di ucciderla e quello di ‘essere suo’, di amarla.
Ci guardammo, sconvolti. Fu allora che accadde.
Fu allora che mi persi nei suoi occhi.
Fu solo una microscopica frazione di secondo.
Ma fu micidiale.

Vorrei soffermarmi un attimo sullo stile di scrittura.
Come ho detto, non avevo mai letto un romanzo di questo genere che fosse scritto bene. Questo romanzo merita di essere letto, in primis, per il modo in cui è scritto. E’ vero, alcune scene sono forti, violente, non sono dal punto di vista fisico, eppure la scrittrice è riuscita a creare qualcosa di fluido, scorrevole, senza essere pesante e di troppo.
Ho amato leggere questa storia. E’ stata una sorpresa per me perché non mi aspettavo nulla del genere. Non mi aspettavo che mi coinvolgesse a tal punto, che diventasse parte di me, che mi lasciasse davvero grandi dubbi e la curiosità di continuare a leggere. I personaggi sono talmente caratterizzati bene che sembra di conoscerli realmente; non ci sono buoni e cattivi. Il bene e il male si intrecciano inesorabilmente; questo permette di non schierarsi subito.
Io non so ancora come giudicare Henri, André e Armand. Probabilmente il seguito mi permetterà di capire meglio.
In ogni caso, vi consiglio assolutamente questo romanzo.
Se volete leggere qualcosa di interessante, intrigante e, soprattutto, non banale allora questa storia fa per voi. Vi sfido a non rimanerne coinvolte e a non fare il tifo per Aleksandra in modo spudorato!
Vorrei fare i complimenti a Chiara Cilli che è riuscita a creare una storia che in molti avrebbero reso in modo volgare e insensato. La apprezzo perché il vero genere erotico è questo. Ci vuole talento a descrivere scene violente senza essere volgari e la Cilli lo possiede.


VOTO:




Titolo: Distruggimi
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Romance
Editore: Self
Pagine: 264
Prezzo: 10,94 € (cartaceo) 
           2,99 € (ebook) 
Data di pubblicazione: 6 dicembre 2015
Credevo di essere sopravvissuta all'orrore. Mi sbagliavo.
Credeva di potermi sfuggire. Ma non ha scampo da me. 

Non riesco a liberarmi di lui.
Non le permetterò di cacciarmi dalla sua mente. 

È nella mia testa, nel mio sangue, nelle mie ossa.
È un mostro che vuole impossessarsi della mia anima e farla a brandelli. 

Henri Lamaze è l'incubo di morte da cui non sarò mai in grado di svegliarmi.
Aleksandra Nikolayev è l'ultimo demone che devo sconfiggere. 

Questa volta non riuscirò a contrastare il suo veleno.
Questa volta sarò io a non sopravvivere a lei. 

È finita.
E non posso accettarlo.



Devo dire la verità: non mi sono ancora ripresa dalla lettura di questo MERAVIGLIOSO romanzo. (credo che non mi riprenderò mai!)
L’ultimo capitolo di "Soffocami" mi aveva lasciata letteralmente a bocca aperta. Un finale così esplosivo e d’effetto che ha messo la ciliegina sulla torta. Da quel momento, per me, leggere il seguito è diventata una missione di vita (o di morte, per restare in tema.)
"Distruggimi" inizia proprio dove Soffocami era terminato, ovvero con Aleksandra che scappa via da Henri, sparandogli ad una spalla, per tornare a casa dai suoi amati genitori. Di fatto, non si sarebbe mai aspettata quel tipo di reazione dai suoi cari; suo padre si dimostra il mostro stupratore e perverso che è sempre stato con Henri e che si celava al mondo sotto la maschera del padre affettuoso. La madre è l’unica ad essere davvero inconsapevole di tutto ciò che è accaduto alla figlia e quasi non crede alle sue parole quando Aleksandra le racconta tutto, anche quello che il suo caro marito Roman ha perpetuato nel corso degli anni. Ed è ancora più inquietante e sconvolgente come lui stesso si rivolge alla figlia, quasi sperasse che Henri la eliminasse.

Aleksandra.
Ancora una volta dimostra la sua forza, la tenacia, il coraggio e la determinazione di una donna che, portata al suo estremo, non demorde e ritrova la speranza in impercettibili eventi che le fanno credere che riuscirà a liberarsi dalla presenza di Henri e dei fratelli Lamaze. E’ stato straziante leggere del suo stato mentale e fisico dopo essere tornata a casa; era come se la libertà che si era guadagnata non fosse servita a nulla. E’ destinata a rimanere per sempre prigioniera di quelle mura gelide e pressanti che hanno provocato in lei un mutamento irreversibile. E’ destinata a pensare costantemente ad Henri, ai suoi abusi, alle sue mani su di lei, prepotenti e violente. 
E’ molto interessante vedere come, nonostante sia davvero palese che provi qualcosa per Henri, lei si opponga con tutte le sue forze. Si ripudia per quei sentimenti; come può provare qualcosa per un mostro simile? Per un uomo che l’ha stuprata, l’ha annientata psicologicamente e fisicamente, riducendola ad un mucchio di lividi e lacrime amare? 
E’ impossibile. Non può permettersi di provare sentimenti del genere. Ammetterlo la ucciderebbe, la soffocherebbe, la distruggerebbe.
Ma non mi intimai di non lasciarmi permeare dall'odio più assoluto. Lo accolsi. Cedetti alle sue lusinghe. Mi lasciai impregnare.
Dominare.
Ti ucciderò, figlio di puttana. Giuro su Dio che lo farò.

Armand.
Lui è il fratello razionale, oneroso e rispettoso; quello di cui ci si può fidare, garbato ed educato fino all’inverosimile. Se dovessi utilizzare una parola per descriverlo userei elegante non solo nel modo di vestire e nel parlare ma proprio nell’animo. E’ vero, ancora non abbiamo avuto molti approfondimenti di questo personaggio, ma l’impressione che trasmette è questa.
Finalmente Armand capisce che la morte di Aleksandra non è la soluzione ai problemi di suo fratello. Lei peggiora le cose; deve tornare a casa. E’ innocente e farà di tutto pur di salvarla dalle grinfie di Henri. Vedo una certa attrazione nei confronti di Aleksandra da parte sua; è quasi velata, nascosta dal bene superiore che gli impone il legame di sangue con suo fratello. Farebbe di tutto per lui, per salvarlo. In un certo senso, si sente anche colpevole in quanto, in passato, non è riuscito a fermare in tempo il padre dal compiere delle azioni spregevoli nei suoi confronti.
Il suo senso di protezione è nobile; e adesso si sente responsabile anche delle sorti di Aleksandra che cerca di proteggere invano. Armand è un personaggio carismatico; vi sfido a trovarvi un difetto o una persona a cui non piaccia!

André.
Lui è un problema per me. Anche se in questo capitolo della saga non è stato molto presente, quelle poche volte che ha fatto irruzione nella storia è stato determinante. Concettualmente, ovvero come personaggio, André mi piace molto. E’ misterioso al punto giusto, violento, possente e, a tratti, cattivo. Quest’ultima caratteristica per me non è negativa, anzi, lo rende ancora più intrigante. Voglio capire come è arrivato a questo punto, cosa l’ha trasformato in questa bestia inarrestabile.
Questo romanzo aggiunge una caratteristica che non mi sarei mai aspettata da lui, cioè il senso di protezione verso Henri. Ho trovato commovente e struggente la scena in cui Henri e André si picchiano a morte per il destino di Aleksandra. André ha perfettamente compreso che lei sarà la rovina del fratello, che già lo è. Non può permettere che lui venga distrutto così, non di nuovo. E in un modo tutto suo che può sembrare poco ortodosso cerca di salvarlo, anche a costo di ucciderlo.
Per la prima volta vediamo André capace di emozioni umane che non siano violenza e odio. E’ l’unico personaggio per cui nutro ancora dei dubbi ma che nel complesso, per il ruolo che ha avuto qui, si è guadagnato la promozione!


Henri.     
Lui. Partendo dal presupposto che o si ama o si odia, io lo amo assolutamente. Così controverso, complesso, deviato, pericoloso, violento, irruente, confuso ma soprattutto umano. Starete strabuzzando gli occhi all’ultimo aggettivo, lo so ma, secondo me, Henri è più di tutti umano. Tutti i suoi modi e i suoi problemi sono frutto di un trauma radicato in profondità nella sua anima che lo sta sgretolando dall’interno e a cui non può opporsi. Cerca con ogni mezzo di andare per la sua strada, di perseguire il suo obiettivo cioè uccidere Aleksandra, avere la sua vendetta. Solo così può sconfiggere i suoi demoni, almeno credeva.
Ma non funziona; non riesce a farlo.
Il solo pensiero di averla accanto lo distrugge, lo fa impazzire e lo rende instabile. Aleksandra è diventata la sua dipendenza, persino il suo respiro dipende da lei. E per quanto possa opporsi, non può porre rimedio. Lei crea scompiglio nella sua mente; lo confonde, lo inebria di un sentimento a lui sconosciuto, di un’umanità a cui ha detto addio molto tempo fa.
Ammetterlo ad alta voce gli provoca spasmi di dolore acuti pari ad una miriade di pene. Deve liberarsene e questo include la sua morte. Non può vivere sapendo che lei è lontana da lui; la sua anima è legata indissolubilmente a quella di Aleksandra. Non sopravvivrebbe al distacco; piuttosto la morte.
Henri ti spezza il cuore; lo odi perché non riesce ad esprimere i suoi sentimenti in modo ‘normale’ e lo ami perché, nonostante tutto, protegge Aleksandra e farebbe di tutto. Lo odi perché non riesce ad andare oltre il risentimento, la rabbia, la vendetta e lo ami perché inconsapevolmente nel momento in cui lei è entrata a far parte della sua vita qualcosa è inesorabilmente cambiata in lui. Lo odi per i suoi modi di fare,per la violenza perpetua su Aleksandra, per il suo carattere estremamente testardo e lo ami perché “Lei è mia”.
Non c’è NULLA di questo personaggio che cambierei; è perfetto in ogni singola sfaccettatura. E spero che lotti contro i suoi demoni e riesca ad afferrare quel barlume che ha innescato in lui Aleksandra. Lei è la sua unica salvezza.
«Ti ucciderò» mi promise in un flebile mormorio.
Un mormorio che celava tanta aggressività da trapassarmi da parte a parte come una picca. 
Buttai fuori il fiato trattenuto, fendendo il nulla con un’occhiata assassina. 
«Sembra che tu lo stia già facendo.»
Chiara Cilli è eccezionale. La sua scrittura è scorrevole, intrinseca di ogni sentimento provato dai personaggi. Fa vivere di petto la storia, senza riserve. Leggere i suoi romanzi significa aprire la porta e lasciare che si chiuda per sempre; riesce a trasportare il lettore ovunque lei voglia. Non c’è alcun difetto nella narrazione; dall’inizio alla fine sono infinite le emozioni che si riescono a provare, in modo così repentino. Pochi altri scrittori riescono a suscitare in me un’adorazione e sentimenti del genere e lei è una di questi.
Consiglio a TUTTI di leggere i romanzi di questa bravissima scrittrice.
Non mi sento di consigliare a tutti, invece, questo romanzo ,in quanto, il genere non è adatto a tutti. Tuttavia, non costa nulla fare una prova anche per vedere di cosa si tratta perché è impossibile non innamorarsene perdutamente, al di là della storia.


VOTO:





Titolo: Uccidimi
Autore: Chiara Cilli
Genere: Dark Romance
Editore: Self
Pagine: 283
Prezzo: 11,52 € (cartaceo) 
           2,99 € (ebook) 
Data di pubblicazione: 31 luglio 2016

Non avrei mai immaginato che la mia vita sarebbe finita così.
Non avrei mai creduto che la mia vita sarebbe dipesa dalla sua.

Ero pronta a morire per mano dell'uomo che mi aveva distrutto.
Ero pronto a uccidere la donna che si era presa tutto me stesso.

Ma la mia sofferenza non è ancora terminata.
Ma me l'hanno portata via.

Sta venendo a riprendermi, lo sento.
Me la riprenderò, a qualsiasi costo.

E questa volta non potrò fermarlo.
E questa volta non fallirò.

A meno che non sia io a ucciderlo.




Ho finito da poco il libro e ancora non mi sono ripresa dalla fine, dallo svolgimento, dai personaggi, da nulla. Sapete benissimo quanto io VENERI Chiara Cilli e tutto ciò che scrive per me è assolutamente eccezionale. Sono più che convinta che anche la sua lista della spesa riuscirebbe ad intrigarmi e a farmi rimanere con il fiato sospeso. (si, sono arrivata a questo punto di follia!)
Per mesi non ho aspettato altro che leggere questo terzo e ultimo romanzo di questa trilogia e mi dispiace quasi averla “finito”. 
"Uccidimi" continua esattamente dalla fine del secondo volume. Aleksandra ed Henri erano pronti per compiere quel gesto, lì in quello spiazzale ma non era stato possibile. Un colpo alle spalle e poi tutto si era tramutato in oscurità per entrambi. Ho trovato molto particolare la stesura del prologo. Tutto è confusionario; il lettore non capisce chi è che sta parlando e si ritrova catapultato in prima persona in questo vortice di parole che appartengono a qualcuno di sconosciuto. Io personalmente l’ho adorato. E’ stata una sensazione molto strana non capire l’ambientazione, essere all’oscuro di tutto, proprio come i nostri protagonisti.

Henri.    
Il suo personaggio viene sempre meglio caratterizzato. E se nei capitoli precedenti avevamo visto un Henri in cambiamento, con emozioni fortemente contrastanti e titubante sui suoi sentimenti appena scoperti e perciò anche sulla sua decisione, in questo romanzo lo vediamo stabile. Si, è vero, ha delle incertezze ma sono superficiali perché dentro di sé, dentro quella sua anima nera che tanto lo affascina e lo terrorizza lui sa la risposta, cosa fare, come agire, cosa provare. 
La sua risolutezza mi ha stupito. Si dimostra ostinato a riprendersi ciò che suo, Aleksandra. Lei è sua e di nessun altro; nessuno può guardarla, toccarla, starle accanto, picchiarla. Lei è di sua proprietà; sua e della sua anima nera che la brama con ogni tentacolo. E’ disposto a tutto pur di riprendersela, pur di riportarla nella sua stanza, in quel luogo reo, in quelle quattro mura che hanno assistito a scene strazianti. Lei è entrata dentro di lui; lei è parte di lui. 
Se questa consapevolezza prima lo destabilizzava, adesso lo rende più forte, possente, convinto delle sue azioni. Ma fino alla fine i suoi sentimenti sono contrastanti. Quel desiderio, quella volontà, quella ragione di vita non è più sufficiente. Ucciderla, forse, non è la risposta giusta. 
Ucciderla lo annienterebbe.
Ucciderla lo appagherebbe.
Ucciderla lo dilanierebbe.
Ucciderla lo sazierebbe.
Ucciderla lo ucciderebbe.

Aleksandra. 
Ancora una volta è a terra, ferita e sanguinante. E’ abituata alle percosse, alla violenza così come lo è a resistere e a non demordere mai. Lo ha fatto con Henri può farlo anche con il nuovo seviziatore. Ma Cade Connor non è Henri. Aleksej non è Henri. Prova quasi disgusto nell’agognare le sue mani sul suo corpo. 
Deve scappare, di nuovo. Non può. Qualunque cosa tenta di fare per salvarsi, la situazione peggiora ma non si arrenderà, non è da lei. Lei non ha niente a che fare con quella gente, cosa vogliono? 
Aleksej è più che chiaro, vuole che lei si liberi del suo aguzzino, di Henri, una volta per tutte. Ma non può, o si? Può uccidere colui che l’ha violentata, abusata, picchiata fino allo sfinimento? 
La sua offerta è una via d’uscita. Ma sa che non ne uscirà viva. Non ne è capace; morirà. Non può abbassarsi a tanto; la sua anima non è così oscura, nera, malvagia. Lei è buona. 
Il solo pensiero di essere la causa dell’ultimo respiro di Henri la annienta. Lei gli appartiene; lei è sua. Lo odia con tutta sé stessa per quello che le ha fatto ma adesso non riesce a smettere di pensare che lei gli appartiene. Brama con ogni cellula del suo corpo il ricongiungimento fatale; desidera che siano le sue mani a toccarla. 
Lo sa, Henri la salverà. Henri la riporterà indietro, se la riprenderà. Perché è sua.
E no, non per amore, ma per compiere finalmente l’estremo gesto. 
E lei sceglierà una sua probabile salvezza o riuscirà ad ucciderlo?
Ucciderlo era impossibile.
Ucciderlo era liberarsi.
Ucciderlo era vendicarsi.
Ucciderlo era terrificante.
Ucciderlo era uccidersi.


Armand.
Mi è dispiaciuto vedere meno il suo personaggio. Io lo amo totalmente. La sua eleganza, la sua classe, la sua pazienza lo rendono assolutamente un personaggio affascinante. Senza di lui probabilmente la sua famiglia sarebbe allo sbando. La sua razionalità e la sua delicatezza sono strabilianti anche in situazioni estreme.
Ma questo non lo rende meno capace, meno risoluto, anzi. La sua calma lo ha portato sempre a destreggiarsi con lucidità. 
E il suo attaccamento alla sua famiglia, ai suoi fratelli è mirabile. Farebbe qualunque cosa per i suoi fratelli, per Henri e André, sono tutto ciò che ha. E lo dimostra benissimo. In questo romanzo si rivela cruciale e non vedo proprio l’ora di leggere di più su di lui e sulla sua storia. E’ sicuramente uno dei personaggi più misteriosi.

Aleksej.
Lui è un personaggio che mi ha stupito. Non mi aspettavo mi coinvolgesse a tal punto. Pensavo che mi sarei schierata totalmente con i fratelli Lamaze e invece no. Perché per quanto possa essere odioso e Aleksej ha ragione. Sta offrendo ad Aleksandra la libertà. E se inizialmente si mostra benevolo, quasi incapace di determinate azioni successivamente si rivelerà spietato
E’ sicuramente molto interessante e spero davvero di rivederlo nei prossimi romanzi perché so che c’è di più sotto il suo personaggio.


Neela Sarapova.
LA AMO. Il personaggio che mi ha colpito di più in questo romanzo. Risoluta, spietata, giusta, forte. Lei è la Regina e al suo cospetto ha assassine addestrate pronte a dare la vita per lei. Lei stessa è un’assassina crudele. 
Calcolatrice e fredda non ha alcun timore dei fratelli Lamaze. Loro sono solamente un mezzo. Ho assolutamente bisogno di sapere più dettagli su di lei perché è fantastica!

I complimenti per Chiara Cilli si sprecano, davvero. La sua scrittura è qualcosa di sublime. E se proprio devo trovare un difetto che, in realtà non lo è, sta nel finale che mi ha lasciata un po’ interdetta all’inizio ma che ho capito subito dopo.
Sono veramente contenta di aver letto questa trilogia e lo sono ancora di più sapendo che, fortunatamente, sentiremo ancora parlare dei fratelli Lamaze con le prossime trilogie incentrate su André e Armand. Fremo solo al pensiero. 
E, a voi, che state leggendo per la prima volta di questa trilogia correte a recuperarla perché vi cambierà, vi farà vivere delle esperienze mai vissute e perché odierete e amerete intensamente.






VOTO:


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