martedì 11 aprile 2017

Niven's Week. Day 2: 5 motivi per amare Jennifer Niven & Recensione L'universo nei tuoi occhi


Benvenuti cari lettori con un post un po' diverso dal solito! 
Oggi tocca a noi ospitare la tappa della nostra carissima Niven's Week, un evento con cui, insieme ad altri 5 blog (I libri sono un antidoto alla tristezza, Hook a book, Bookspedia, Angels Book Reader, My pages à la page), esprimiamo tutta la nostra devozione e il nostro eterno amore (che poetessa!) alla inimitabile Jennifer Niven


Dopo avervi presentato la nostra recensione, vi andremo ad illustrare quelli che per noi sono i 5 motivi per amare questa splendida scrittriceOvviamente passate a trovare anche gli altri blog partecipanti per scoprire le loro succosissime tappe!






Titolo: L'universo nei tuoi occhi
Autore: Jennifer Niven
Genere: Young Adult
Editore: DeAgostini
Pagine: 416
Prezzo: 6,99 (ebook)
               14,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 21 Marzo 2017






Affascinante. Divertente. Distaccato. Ecco le tre parole d’ordine di Jack Masselin, diciassette anni e un segreto ben custodito: Jack non riesce a riconoscere il volto delle persone. Nemmeno quello dei suoi genitori, o quello dei suoi fratelli. Per questo si è dovuto impegnare molto per diventare Mister Popolarità. Si è esercitato per anni nell’impossibile arte di conoscere tutti senza conoscere davvero nessuno, di farsi amare senza amare a propria volta. E finora è riuscito a cavarsela. Ma le cose prendono una piega inaspettata quando Jack vede per la prima volta Libby. Libby che non è come le altre ragazze. Libby che porta addosso tutto il peso dell’universo: un passato difficile e tanti, troppi chili per poter essere accettata dai suoi compagni di scuola. Un giorno, per non sfigurare davanti agli amici, Jack prende di mira Libby in un gioco crudele, che spedisce entrambi in presidenza. Libby però non è il tipo che si lascia umiliare, e il suo incontro con Jack diventa presto uno scontro. Al mondo non esistono due caratteri più diversi dei loro. Eppure… più Jack e Libby si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto. Anche una vita intera.
Dopo il clamoroso successo di Raccontami di un giorno perfetto, Jennifer Niven torna con un nuovo, straordinario romanzo che parla del potere salvifico dell’amore e del momento magico in cui incontriamo qualcuno capace di vederci – e di accettarci – per come siamo: imperfetti, fragili, veri.


Quando un autore ti conquista totalmente non si può non leggere qualsiasi cosa scriva, anche la sua lista della spesa. Questo è quello che è successo a me con Jennifer Niven dopo aver letto "Raccontami di un giorno perfetto". Con quel libro è riuscita catturarmi, farmi sorridere, esasperare, soffrire e piangere come mai avevo fatto nella mia vita. È stato un libro molto difficile da superare, tanto che per più di una settimana non ho letto nulla, perciò quando mi sono approcciata alla lettura in lingua de "L'universo nei tuoi occhi" ("Holding up the universe" nella sua versione originale) ero un po' timorosa di soffrire nuovamente come è stato per Finch e Violet, ma allo stesso tempo ne ero fortemente attratta.
Ovviamente la curiosità ha avuto la meglio e in pochissimi secondi sono stata catapultata nel mondo di Jack e Libby.
Non sono uno stronzo, ma sto per fare una stronzata. Mi odierai per questo, e anche altre persone se la prenderanno, ma devo farlo, per il tuo bene e per il mio.


Jack è un semplice ragazzo che frequenta ancora il liceo. Tutto in lui lo fa sembrare una persona normale, ma in realtà non lo è. Perché Jack soffre di una disfunzione chiamata prosopagnosia che non gli permette di riconoscere i volti delle persone che lo circondano. Ogni giorno, ogni minuto, chiunque incontra sulla sua strada per lui è un perfetto sconosciuto. Non riconosce i suoi genitori, i suoi due fratellini. Non riconosce neanche lo sconosciuto che ogni giorno gli restituisce lo sguardo nello specchio. Per questo motivo Jack decide di comportarsi in maniera differente di quello che in realtà è. Sicuro di sé, spavaldo, a tratti menefreghista, il perfetto ragazzo popolare del liceo fidanzato con Caroline, la capo cheerleader, la sua ancora di salvezza.
«La gente è stronza per svariati motivi. Alcuni sono stronzi dentro. Oppure hanno avuto dei genitori stronzi e, senza rendersene conto, si comportano a loro volta da stronzi. Certi si comportano da stronzi per vigliaccheria. A volte fanno gli stronzi con gli altri semplicemente per paura. Una specie di stronzaggine difensiva.»

Questo comportamento dà a Jack la perfetta scusa per non entrare in confidenza con la maggior parte della gente che incontra a scuola e a nessuno importa se ogni tanto non ricorda il nome di qualcuno.
Ma dentro di sé Jack soffre moltissimo per questo problema, per il non poter riconoscere i suoi stessi familiari e, sin da quando si è accorto di questo disturbo, trova dei modi alternativi per riconoscere le persone attraverso alcuni tratti distintivi, come ad esempio la capigliatura.
Libby invece sta per affrontare il suo primo giorno di scuola sin dalla quinta elementare. Tutti la conoscono come l'Adolescente più grassa d'America, sin da quando, ormai troppo grossa anche solo per alzarsi dal suo letto, è stata tirata fuori da casa sua con una gru. Da quel momento Libby ha perso peso, ha ripreso in mano la sua vita ed è determinata a lasciarsi alle sue spalle quell'orribile periodo successivo alla morte della madre.
«Libby Strout, tu meriti di essere guardata.»
«La gente non fa altro che guardarmi» dice rivolta alla tovaglia.
«Non è quello che intendevo.»

Libby sembra davvero una persona sicura di sé, forte e insensibile ai mormorii sul suo peso. Ma a dire la verità ha paura e, anche se non sembra mostrarlo, tiene molto a ciò che le persone pensano di lei. Quando Libby diverrà vittima di un gioco crudele, il suo destino e quello di Jack si intrecceranno. Nonostante siano così diversi tra loro, stare insieme li aiuta ad affrontare i loro problemi e, in un certo qual modo, si sentono meno soli.
Quando ho iniziato questo libro non mi aspettavo di esserne coinvolta così tanto. È dovuto sicuramente al fatto che mi sono immedesimata molto nella vicenda di Libby, nelle prese in giro sul suo peso, nel suo non essere accettata dai suoi compagni, un po' quello che è successo anche a me quando avevo la sua età.
La vita è troppo breve per perdere tempo a giudicare gli altri. Che diritto abbiamo di dire al prossimo come dovrebbe sentirsi o cosa dovrebbe essere? Perché non cerchiamo di migliorare noi stessi, invece? Non ti conosco, ma sono sicura che anche tu hai qualche problema. Magari hai un corpo da modella e un viso perfetto, ma scommetto che anche tu nascondi delle insicurezze. Per esempio, non avresti mai il coraggio di mostrarti davanti a tutti con addosso solo un bikini viola.
E a tutte le altre dico: siete desiderate e desiderabili. Grasse e magre, alte e basse, carine o bruttine, estroverse o timide. Non permettete a nessuno di sostenere il contrario. Nemmeno a voi stesse.
Soprattutto voi stesse.

Se c'è una cosa che ho amato di questo libro, è aver capito che non importa se gli altri non ci accettano per quello che siamo, la cosa più importante è che noi accettiamo noi stessi. Ora lo capisco. Ho sempre passato tutta la vita cercando di compiacere chi mi stava accanto, di fare quello che le persone si aspettavano che io facessi. Ero sempre gentile e buona anche con coloro che mi trattavano come una pezza, solo perché volevo finalmente essere accettata. Non ho mai cambiato questo atteggiamento e oggi un po' rimpiango di non essermi ribellata come Libby ha fatto. Se avessi letto questo libro all'epoca, probabilmente le cose non sarebbero andate come invece è successo!
Mi volto verso Libby. «Hai un animo gentile, probabilmente sei la persona più gentile che conosco. E sei capace di perdonare, almeno un pochino, ma io spero che tu possa perdonare moltissimo e questo per me è un superpotere.» Lei mi guarda dritto negli occhi. Ed è uno sguardo molto intenso. «Sei davvero in gamba e te ne freghi delle stronzate che dice la gente, soprattutto delle mie. Tu sei te stessa. Sai benissimo chi sei e non hai paura di riconoscerlo. Quanti di noi possono dire altrettanto?» Non sorride, ma non è la sua bocca a colpirmi. Sono i suoi occhi. «Tu sei forte. E non mi riferisco al fatto di poter stendere un ragazzo con un pugno. Parlo della tua forza interiore. Se dovessi estrarla, sono sicuro che somiglierebbe a un triangolo di carbyne, il materiale più resistente che esista al mondo. Inoltre hai il potere di rendere la vita più facile alle persone che ti stanno intorno...»

Jennifer Niven è riuscita a farmi rivivere tutto ciò che ho provato quando andavo al liceo e subivo ciò che Libby ha subito, ha avuto la bravura di farmi immedesimare in lei. Jack e Libby sono due personaggi speciali, che porterò sempre nel cuore. Nelle loro imperfezioni e nelle loro fragilità mi hanno insegnato tanto e spero che anche per voi, quando lo leggerete, sia così!
Volevo dirti che faccio il tifo per te.

VOTO:
E dopo questa recensione andiamo al principale motivo di questa tappa della Niven's Week! 

Ecco quali sono, secondo noi, i 5 motivi per amare Jennifer Niven:

1. Con Raccontami di un giorno perfetto è riuscita a creare una storia coinvolgente e appassionante, mai banale o scontata, con personaggi unici e aticipi impossibili da dimenticare.

2. Ha creato Finch. (E questo è già un motivo abbastanza valido per amarla!)

3. I suoi romanzi non sono delle semplici storie d'amore trite e ritrite. Gli insegnamenti che dà sono importanti e valgono nella vita e nel quotidiano di tutti noi.

4. Leggendo i suoi romanzi ho trovato la speranza che non ho mai provato prima d'ora.

5. Qualsiasi libro Jennifer Niven scriva, è sicuramente un capolavoro!

Quanti di voi concordano con noi? Quanti invece non lo fanno? Siamo curiose di sapere la vostra opinione su questa autrice che per noi è veramente importante.
Come sempre, se non volete perdervi le nostre novità diventate lettori fissi del blog (cliccate sul tasto Segui in alto a sinistra) e fateci sapere con un commento quaggiù cosa ne pensate! 
Noi ci vediamo alla prossima! La vostra,

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