giovedì 15 giugno 2017

Recensione: Playlist - Jen Klein





Titolo: Playlist. L'amore è imprevedibile
Autore: Jen Klein
Editore: DeAgostini
Genere: Young Adult
Pagine: 392
Prezzo: 6,99 € (ebook)
               12,67 € (cartaceo)
Data di pubblicazione: 23 Maggio 2017






Che cosa c’è di meglio del momento in cui ti rendi conto che il liceo sta per finire e la tua vera vita sta per cominciare? Niente, June ne è convinta. Diciassette anni e le idee chiare sul futuro, non vede l’ora di lasciarsi alle spalle la cittadina in cui è cresciuta e tuffarsi a capofitto nella nuova avventura del college. Al contrario di Oliver, l’atleta più popolare della Robin High, che vorrebbe che l’ultimo giorno di scuola non arrivasse mai. June e Oliver non hanno davvero nulla in comune. Potrebbero non rivolgersi mai la parola.
Potrebbero far finta di non conoscersi. E invece. Invece il destino ha voluto diversamente. Perché le loro madri sono amiche per la pelle e hanno deciso che Oliver accompagni June a scuola in macchina. Tutti i maledettissimi giorni. A un tratto, June e Oliver sono costretti a passare parecchio tempo insieme. Peccato che non abbiano niente, ma proprio niente di cui parlare. E allora decidono di mettere la musica. Ma cosa succede quando un’anima rock come quella di June ne incontra una pop come quella di Oliver? Una guerra! Una sfida per il controllo della playlist… finché non accade qualcosa di totalmente imprevedibile. Perché a volte basta la canzone giusta al momento giusto e tutto cambia.




Buongiorno miei cari lettori e benvenuti ad uno dei miei nuovi scleri, no scusate, benvenuti ad una delle mie nuove recensioni! Oggi recensisco per voi Playlist di Jen Klein, edito da DeAgostini. Finalmente posso tornare ad amare questa casa editrice come si deve: tra Ruin Me e Remember Me, stavo per abbattermi definitivamente, ma questa è un'altra storia! Ho amato Playlist, l'ho trovato semplice e delicato, adatto ad ogni fascia di età e con personaggi ben descritti sebbene possano rientrare in gran parte nella stereotipizzazione ( esiste questa parola? Beh, l'ho appena inventata! ) e nei cliché. A tutti June potrebbe stare antipatica, ma credo sia un personaggio piuttosto realistico, un personaggio nella media, se così si può definire, almeno sotto certi aspetti. Lei vuole che i suoi genitori siano orgogliosi di lei, soprattutto il padre che vede veramente poco e per il quale nutre una grande stima. Comunque, June è scorbutica, mentre Oliver è il classico belloccio, o forse no, perché Oliver ha il cuore tenero, non è uno di quegli stronzi che si ritrovano nei romanzi di solito. Insomma, i due sono tanto diversi, ma le loro mamme sono amiche e viste il trasferimento di June, la mamma di Oliver chiede che il figlio la accompagni a scuola. I due ragazzi non vanno d'accordo proprio su nulla: mentre June è spenta e pensa al proprio futuro, Oliver si sta concentrando sul presente, all'ultimo anno di liceo. Sono tanto diversi che finiscono spesso per battibeccare e così Oliver idea una sfida musicale. Bisogna argomentare le proprie convinzioni riguardo il liceo e chi vince può aggiungere su una playlist una canzone a sua scelta di quelle che gli piacciono ( sì perché non sono d'accordo nemmeno sulla musica! ). Insomma, si potrebbe dire che sia una sfida tra amici, ma le cose si complicano esponenzialmente e June viene a contatto con la vita e tutto questo la destabilizza. 
Ho un grandioso gesto romantico da compiere, un discorso epico da pronunciare, un cuore pieno di rimpianti da far sanguinare a morte sul linoleum consumato.
La musica la fa da padrona in questo romanzo e credo sia una cosa originale, ma soprattutto non marginale. Molto spesso le motivazioni di un romanzo diventano una sorta di arredo affinché i due protagonisti si mettano insieme. In questo caso, la sfida musicale è parte integrante di tutta la storia ed è proprio questo che mi piace: nonostante i cliché e gli stereotipi, il tutto è orchestrato alla perfezione e descritto molto bene. Persino le canzoni sono state scelte con uno scopo e l'unica inventata è stata scritta in modo che azzeccasse con tutto ciò che la scrittrice ha poi messo nero su bianco. Nessuna frase è stata lasciata al caso e credo che questo sia molto importante, soprattutto perché la musica è uno strumento importante e difficile da manovrare. Insomma, credo di dover fare i complimenti a Jen Klein, perché ha saputo inserire questo elemento in modo che non fosse ingombrante, ma amalgamandolo con tutta la storia. 

Non c'è niente meglio di una storia ben scritta e di una storia ben tradotta,
perciò non posso affatto lamentarmi. Però, gente. La copertina. Perché? La copertina è davvero orrorifica, non mi è piaciuta per niente. Meno male che non sono una lettrice che si ferma ad essa! Mi dispiace dirlo, ma è stata proprio un pugno in un occhio! Ad ogni modo, continuiamo! Il romanzo è stato ben impaginato, ben tradotto e scritto molto bene perciò la copertina l'ho scordata in tempo record. Mi è piaciuto questa alternanza di capitoli tra il presente e come tutto è iniziato, credo ci sia stato un bel percorso con entrambi i personaggi. June ha distrutto la fortezza che la teneva rinchiusa e non le permetteva di vivere, Oliver ha guardato oltre: credo sia questo l'importante. Entrambi hanno insegnato qualcosa all'altro ed è meraviglioso. June non si fidava di nessuno, aveva paura a lasciare il proprio ragazzo e a lasciarsi semplicemente andare. Oliver, invece, ha imparato a non aver paura del futuro, ma soprattutto ad essere in grado di scegliere per se stesso, anche a costo di andare contro a ciò che il padre vuole per lui. 
Lo perdono, ma ciò non vuol dire che debba continuare a far finta di credere che verrà. Ho fatto finta per troppo tempo. 
I rapporti con i genitori sono un'altra cosa che mi ha colpita. Di solito sono molto più marginali, mentre in questo contesto sono piuttosto presenti, sia per un motivo sia per un altro. Insomma, da un rapporto idealizzato, da parte di entrambi di entrambi i protagonisti, le cose cambiano, tanto da far aprire loro gli occhi e portarli a perdonare gli adulti per essere tali e imparare da essi ad essere migliori. Per quanto, insomma, i personaggi potrebbero sembrare fin troppo costruiti, a mio avviso appaiono anche autentici, non so come spiegarlo, mi sono molto immedesimata in June, io non vedevo l'ora che finisse il liceo e lei ha avuto la possibilità di cambiare idea, di constatare quanto le cose sono diverse se le si vive da un'altra prospettiva. Perciò consiglio questo libro, assolutamente. Soprattutto a chi pensa che il liceo faccia schifo: siete ancora in tempo a rendere il tempo che vi rimane, memorabile. 

Alla prossima, 


VOTO:

1 commento:

  1. Ho letto diverse recensioni di questo libro e sono molto curiosa ma lo metto in lista Grazie 1000

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