lunedì 27 febbraio 2017

Release Day Blitz & Recensione in anteprima: Per Addestrarti - Chiara Cilli

Iniziamo questa nuova settimana con il botto! Oggi finalmente finisce l'attesa per il nuovissimo romanzo della serie Blood Bonds

La guardai a lungo, cercando di carpire ogni suo più piccolo pensiero attraverso il suo sguardo spaventato, ma così ammaliatore.
Fu allora che lo vidi.
Il pericolo.
Un enorme, sinuoso, allettante pericolo.
Da Per Addestrarti di Chiara Cilli

Felice release day a Chiara Cilli!
Esce oggi Per Addestrarti, quarto volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, il primo con protagonisti André Lamaze e Nadyia Volkov!
Abbiamo atteso tanto questo giorno e finalmente è arrivato!



Titolo: Per Addestrarti
Autrice: Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #4
Genere: Dark Contemporary Romance
Pagine: 312
Editore: Selfpublished
Prezzo eBook: € 2.99
Prezzo cartaceo: TBA





Blood Bonds Series:
1. Soffocami
2. Distruggimi
3. Uccidimi
4. Per Addestrarti
5. Per Combatterti
6. Per Sconfiggerti
7. Non Toccarmi
8. Non Fidarti di Me
9. Non Tradirmi
10. Il Campione del Re
11. Lunga Vita al Re

Credevo di sapere chi fossi. Cosa fossi.
Credevo di non avere più scampo, che la mia resistenza fosse ormai giunta al termine.

Poi ho sentito la sua voce pronunciare il mio nome.
Poi i suoi occhi hanno risposto al richiamo dei miei.

Non ha paura di me. Si avvicina. Mi parla. Mi tocca come se le appartenessi. È folle.
Lui è l’unica chance che ho per restare viva. Devo far sì che gli importi di me. Che sia lui ad avvicinarsi.

Ma non riesco a starle lontano.
Ma gli basta sfiorarmi perché perda di vista l’obiettivo.

L’arrivo della Regina è vicino.
Dovrò scegliere.

La sottomissione.
O la lama di André Lamaze.

Qualunque sia la sua decisione, finalmente dirò addio alla mia piccola rossa.


Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18
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Pianissimo, mi approssimai alla soglia e feci capolino con la testa. André mi aspettava all’inizio della stretta scalinata che portava al pianoterra, un lato del corpo accasciato contro il muro in una posa indolente.
Voleva che lo raggiungessi?
Il suo sopracciglio si inarcò, come a dire Ti muovi o no?
Dunque mi avviai verso di lui con cautela, lanciando occhiate oblique alle porte su ambo i lati del corridoio mentre procedevo attraverso le zone d’ombra e di luce generate dalla scarsa illuminazione. Quando gli fui dinanzi, André piegò il capo per indicarmi le scale. Le guardai in tralice, quindi incominciai a salire gli alti gradini.
Lui era proprio dietro di me, così vicino che potevo sentire il suo respiro nell’orecchio. Avevo la sensazione che l’aura di ghiaccio che lo circondava si stesse espandendo per ammantare anche me e strangolarmi. La avvertivo intorno al collo, come delle dita in procinto di serrarsi.
Mi portai istintivamente una mano alla gola, mi volsi appena per controllare André…
… e misi un piede in fallo.
Protesi le mani per non spaccarmi i denti sullo scalino che mi stava venendo rapidamente incontro, ma d’improvviso mi ritrovai di nuovo dritta. Il braccio di André mi cingeva come un boa, al punto che faticavo a respirare, tanto mi comprimeva sotto i seni. Il suo petto era come acciaio contro la mia schiena.
Rimanemmo così per alcuni istanti – io aggrappata al suo avambraccio, la sua guancia che premeva forte sui miei capelli, i nostri respiri che divenivano sempre più rumorosi.
Il suo cuore era come un tamburo impazzito contro le mie scapole, un battito così veemente da appropriarsi del mio e costringerlo a seguire il suo stesso ritmo forsennato.
«Se volessi ucciderti,» mi sussurrò all’orecchio, sfiorandolo con le labbra, «non avrei bisogno di portarti da qualche altra parte.» Mi strinse a sé ancora di più, facendomi ansimare per la repentina fitta di dolore al costato e l’inaspettata contrazione nel basso ventre. «Lo avrei fatto lì dentro.»
Una scarica di terrore mi fece sbarrare gli occhi. Non ero nient’altro che un topo messo all’angolo, e lui il gatto che provava un piacere sadico nel vedermi tremare, consapevole che la zampata che mi avrebbe tolto la vita sarebbe giunta presto.
Ma non adesso.
Al rallentatore, staccai le mani dal suo braccio e le alzai in segno di resa. Ruotai lievemente il viso verso il suo e annuii piano, fremendo nel sentire la sua bocca sfregare sulla mia guancia.
«Non cadere», disse, l’alito che mi solleticava l’angolo delle labbra. «Non ti prenderò una seconda volta.»
Graphic Teaser

Okay, lo confesso. Prima di riuscire ad iniziare a scrivere questa recensione ho fissato il foglio bianco per qualche minuto. Non perché non sapessi cosa scrivere ma, anzi, per capire bene cosa e come dire tutto quello che questo libro, questi personaggi mi hanno lasciato.
L’ultimo romanzo della trilogia Blood Bonds, Uccidimi, che narrava la travagliata storia di Henri e Aleksandra ci aveva introdotto una nuova interessantissima storia, quella tra André e Nadyia. E "Per Addestrarti" è il primo romanzo della seconda trilogia basata su André, il Lamaze più controverso, istintivo e folle. Lo abbiamo visto in una veste particolare durante la scorsa trilogia; alcuni lo hanno amato, altri lo hanno odiato. E poi ci sono anche coloro che non lo hanno compreso fino in fondo, che non sono riusciti ad esprimersi. Ed è in questo romanzo che lo vediamo in una veste totalmente differente. Alle prese con una giovane ragazza, Nadyia, che lo cattura sin dal primo istante. I suoi capelli ardenti lo fanno impazzire; il suo sguardo lo inchioda a lei. Ma André cederà?
«E tu smettila di pronunciare il mio nome in quel modo!» ribattei, furiosa.
«Quale modo?» abbaiò.
«Come se fosse veleno», strillai, in tono lacerato.
«E' quello che sei per me.»


André

E’ cambiato, tanto. O forse è sempre stato così nel suo profondo ma non lo ha mai fatto vedere a nessuno, nemmeno a se stesso, probabilmente. L’effetto di Nadyia su di lui è devastante. Lotta con tutte le sue forze per contrastare quello che sta nascendo dentro di lui. Lui non è capace di provare questi sentimenti; André non prova piacere nel fare sesso; André non prova né compassione né pena per nessuno; André non ha esitazioni né rimorsi nell’uccidere. André è una macchina da guerra, freddo e glaciale, impossibile da corrompere. 
Eppure Nadyia è riuscita a scalfire quella parete insormontabile che si è costruito per sfuggire al passato, per non ricordare, per opprimere tutto quello che di pessimo gli  è stato fatto. L’istintività e la furia fanno parte del suo essere e si vede quando si avventa su di lei con una ferocia inaudita, come se dovesse annientare un nemico. Ed è questo che è lei inizialmente, un nemico da uccidere, da sventrare, da annientare per sempre. Ma non lo fa; non riesce a farlo. Il solo pensiero di ucciderla lo fa incazzare e questo lo porterà a fare anche dei gesti che da lui non ci si aspetterebbe. 
Particolarmente inaspettato è stato il senso di protezione che André ha sviluppato nei confronti di Nadyia. In fondo, lui si rivede in qualche modo in lei. La paura di perderla lo fa arrivare a rischiare la vita per lei, per una sua sottoposta, per quella che dovrebbe essere un’allieva e nulla di più. E vorrebbe tanto che fosse così, ma non può. Ormai è troppo tardi per tornare indietro, per lasciar perdere, per dimenticarla. 
E se un giorno anche lei mi avesse odiato con tutta se stessa?
E se un giorno anche io avessi voluto ucciderla perché mi aveva fatto innamorare di lei?
E se un giorno anche noi ci fossimo distrutti a vicenda?

Nadyia

La sua storia, in un primo momento, potrebbe sembrare simile a molte altre. Del resto non è che una delle centinaia di ragazze che vengono rapite e portate nella tenuta dei fratelli Lamaze per essere addestrate. Eppure non è così. In lei c’è qualcosa in più, una scintilla particolare che spicca tra le altre. Con il suo corpo minuto e i suoi capelli rossi, “la piccola rossasi fa strada nella vita e nella mente di André. Ma se inizialmente può dare l’impressione di essere come Aleksandra, beh, ci si sbaglia. Man mano che si va avanti, vengono portati a galla lati del suo carattere e sentimenti che non ci si aspettava. Di fatti, Nadyia non è temeraria, non è pronta a tutto. Ha paura di morire; ha paura di André; ha paura del suo Destino. 
Non è un’eroina senza timori e nonostante ciò combatte, ci prova. Si rivolge ad André con tono di sfida, ride di lui, non esegue i suoi ordini. E anche se lui la ripugna, sin dal primo momento il suo tocco ha qualcosa di speciale. La particolarità di Nadyia è che gioca a carte scoperte: cerca in qualunque modo di farlo avvicinare, di scaldare quel suo cuore di ghiaccio. Lo fa a sue spese, consapevole che potrebbe ucciderla da un momento all’altro. Eppure in qualche modo si fida. Si, Nadyia si fida dell’imprevedibile e folle André. Qualcosa in cuor suo le sussurra che se non l’ha ancora uccisa è perché per lei prova qualcosa. 
Mio.
Mio.
Mio da conoscere.
Mio da toccare.
Mio da conquistare.
Mio da manipolare per riacquistare la libertà.

Neela Sarapova

Il personaggio di Neela è eccezionale. Mi è sempre piaciuta dal primo momento in cui lessi di lei. La sua risolutezza è affascinante. La sua figura è regale e maestosa; lei è la Regina di Veres e nessuno, tanto meno i fratelli Lamaze. possono dirle cosa e come fare. Questo suo atteggiamento altezzoso e composto la rende intrigante. Se dovessi scegliere che personaggio essere in questo romanzo sceglierei senza dubbio lei!

Ekaterina
Non ho ancora capito bene il suo personaggio, onestamente. E’ la seconda combattente più forte al cospetto della Regina eppure in lei si vede una certa titubanza delle volte. Sicuramente la vedremo negli altri romanzi e sono curiosissima di saperne di più.

Henri e Armand sono stati presenti nel corso del romanzo, anche se non in maniera imponente. Vedere Henri in quel modo ha spezzato il mio povero cuore e il consiglio che dà al fratello più giovane mi ha quasi commosso. Anche se si è visto poco, ho percepito una certa crescita e consapevolezza.
Per quanto riguarda Armand, io sono letteralmente affascinata da lui. Delle volte è ambiguo ma credo sia perché si trova in una posizione abbastanza difficile. Non vedo l’ora di leggere la sua trilogia. (si, è presto, lo so)
Ormai è risaputo, amo Chiara Cilli. Le storie che racconta non sono semplicemente storielle buttate lì a caso; i personaggi che mette in scena, che crea dal nulla sono caratterizzati alla perfezione dal protagonista alle figure di passaggio. Il modo in cui costruisce l’impalcatura del romanzo è straordinario. Quando si legge un suo romanzo, e in particolare "Per addestrarti", è molto probabile che lo si finisca nel momento in cui lo si inizia. Non ci sono pause, né freni alla lettura; si legge tutto d’un fiato divorando con brama pagina per pagina. Si ingurgitano voracemente le parole e si perde la percezione della realtà; non siamo più seduti sul nostro comodo divano o sdraiati in maniera scomposta sul letto ma diveniamo parte integrante del romanzo. E questa è la cosa più affascinante e preziosa che una scrittrice possa fare. 
Per questo ti ringrazio di cuore.

VOTO:
GUARDA IL BOOKTRAILER



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Ci guardammo, sconvolti. Fu allora che accadde.
Fu allora che mi persi nei suoi occhi.
Fu solo una microscopica frazione di secondo.
Ma fu micidiale.
Da Soffocami di Chiara Cilli
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Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.


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