lunedì 29 maggio 2017

Recensione: Un giorno tranquillo per uccidere - Marieke Nijkamp






Titolo: Un giorno tranquillo per uccidere
Autore: Marieke Nijkamp
Casa editrice: Newton Compton
Genere: Thriller

Prezzo
4,99 (e-book) 
             € 8,50 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 18 Maggio 2017







10:00
Nell’auditorium di un liceo dell’Alabama, dove sono riuniti tutti gli studenti, la preside conclude il suo discorso con gli auguri per il nuovo semestre.
10:02
Gli studenti si alzano dalle sedie e si dirigono verso l’uscita della sala per tornare nelle proprie aule.
10:03
La grande porta dell’auditorium non si apre, nonostante i ripetuti tentativi.
10.05
Qualcuno inizia a sparare all’impazzata.
54 minuti di terrore raccontati da quattro prospettive diverse. La rabbia cieca e l’assurdo desiderio di vendetta di uno studente, la paura e la lotta per la sopravvivenza dei suoi compagni.




Devo ammetterlo: scrivere la recensione di questo romanzo non è affatto semplice. La tematica trattata è, purtroppo, un problema reale che si è verificato sin troppe volte. Si tratta della violenza e della furia omicida nelle scuole. Spesso di studenti che, armati, fanno strage dei loro compagni e professori. E questo libro ne parla dal punto di vista degli studenti protagonisti di questi atroci avvenimenti.

Ci troviamo in una piccola comunità in Albama, Opportunity. Gli studenti della Opportunity High School sono da sempre spronati a dare il meglio di sé per il proprio futuro. Ma il primo giorno di scuola dell’ultimo semestre durante l’assemblea qualcuno irrompe nell’auditorium gremito di studenti e inizia a sparare sulla folla.
Autumn, Sylv, Tomàs, Claire sono i protagonisti di questa storia. Il romanzo è narrato dai loro personali punti di vista. 


Autumn è una ragazza dolce e timida. Il suo sogno è quello di entrare alla Julliard come ballerina. Dopo la morte di sua madre, in seguito ad un incidente stradale, la sua vita viene sconvolta per sempre. Il padre diventa un mostro; il fratello Tyler diventa un’altra persona. E lei si ritrova da sola. L’unica persona che le sta vicino, l’unica su cui può davvero contare è Sylv. Il loro rapporto è complicato e allo stesso tempo semplice. Sylv è la sua migliore amica, la sua ragazza, la persona che ama, l’unica persona che non vorrebbe mai lasciare, l’unico legame sano che le è rimasto in quella cittadina che le ha tolto tutto e allo stesso tempo le ha donato ciò che la tiene in vita. Autumn sembra potersi spezzare da un momento all’altro eppure riuscirà ad avere uno straordinario coraggio nella vicenda.


Sylv è, probabilmente, il personaggio che mi ha più colpito. La sua forza, la tenacia e la maturità la rendono realistica. Nonostante la giovane età, deve prendersi cura della sua famiglia. Anche lei vorrebbe lasciare la piccola cittadina per costruire il suo futuro ma qualcosa la blocca. Chi si prenderebbe cura di sua madre?
Forse dovrà rinunciare all’università; dovrà rinunciare a costruire una vita insieme alla ragazza che ama e che è l’unica a comprenderla. Opportunity non sembra capirla. Con suo fratello gemello Tomàs ha un rapporto particolare. E la prima cosa a cui pensa quando sente gli spari è proprio lui. Nonostante il loro rapporto si sia raffreddato nell’ultimo anno il loro legame è sempre rimasto saldo. 


Tomàs, invece, è il personaggio più “leggero” di questo romanzo. Potrebbe sembrare immaturo inizialmente ma, in realtà, è più maturo di quanto si possa pensare. Il coraggio che riesce a trovare insieme al suo amico Fareed è vitale. La lucidità che mostra permetterà di cambiare la situazione. E’ deciso, sin dall’inizio, a trovare Sylv, la sua gemella. E’ pur sempre una parte di lui. La deve proteggere; la deve salvare. Questo lo porterà a compiere dei gesti eroici. Tomàs per me è un eroe.


Claire. Tra tutti è il punto di vista più esterno. Lei non si trova all’interno dell’auditorium. Fa parte della squadre di corsa e l’allenatore, quella mattina, aveva organizzato gli allenamenti. Insieme al suo amico Chris, si trova in pista. Quando sentono gli spari la prima cosa che fanno è cercare di capire cosa fare. Claire, saldamente, prende in mano la situazione. Suo fratello Matt è all’assemblea. Spera, prega che stia bene. Deve stare bene. Il piccolo Matt ha davanti a sé un’intera vita. Deve proteggerlo; lo ha promesso alla sorella maggiore. E anche quando sopraggiunge la polizia, Claire non si tira indietro. Il suo altruismo è sconvolgente. 

Raccontare un tema del genere non è facile. Bisogna trovare le parole giuste. Bisogna trovare il modo giusto. Bisogna essere delicati e allo stesso tempo trasmettere brutalità e crudezza. L’autrice ci è riuscito perfettamente.
La narrazione copre solo un’ora ma questo tempo che potrebbe sembrarci poco, sembra in realtà infinito proprio come ai protagonisti. Anche la scelta di narrare da vari punti di vista, in prima persona è stata perfetta. Durante la lettura ci sentiamo ognuno dei personaggi e ci immergiamo interamente nella storia. 


Il coinvolgimento è totale a tal punto da non potersi staccare dal  libro. Si spera, in qualche modo, che nel prossimo capitolo tutto andrà meglio. Forse si spera anche che sia un incubo. Ma l’autore non risparmia nulla. Racconta la realtà senza avere pietà, proprio come l’omicida. E, secondo me, questi episodi devono essere raccontati così; senza omettere nulla, senza attutire la brutalità, senza lieto fine. 

E’ un romanzo che consiglio soprattutto ai giovani per capire come queste tragedie che possono sembrare lontane anni luce dalla nostra realtà, non lo sono affatto. Bisogna educare alla non violenza e il primo punto di partenza è la conoscenza dei fatti. 

VOTO:

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