venerdì 22 settembre 2017

Recensione: Lonely Souls: Le streghe di New Orleans - Andrea Romanato

Buongiorno Lettori Accaniti!
Questa settimana vi parlo di un altro self published uscito un pochino di tempo fa. Spero che apprezziate la mia opinione in merito!





Titolo: Lonely Souls: Le streghe di New Orleans
Autore: Andrea Romanato
Casa editrice: self published
Genere: Urban fantasy
Pagine: 190
Prezzo: 2.99 (ebook)
Data d'uscita: 21 Gennaio 2016



Il protagonista è un ragazzo newyorchese, Erik Crane, che si ritrova mezzo morto dopo aver subito un'aggressione da parte di alcuni individui nel tentativo di salvare una ragazza. Quest'ultima gli sussurra delle parole incomprensibili e lui sviene. Quando si risveglia si rende conto di essere nel corpo di una ragazza di nome Evaline e che si trova a New Orleans.
Un anno dopo, tornando a casa da lavoro, aiuta un'altra ragazza da un aggressore maniaco armato di machete. Quell'incontro e quella ragazza segneranno per sempre la vita di Erik, trascinato sempre di più nel mondo segreto delle streghe e delle loro sanguinose leggi.




Mi sono trovata a leggere questo romanzo su proposta dell'autore e sono subito rimasta intrigata dalla trama.
Il libro non è male, la storia mi piace e i personaggi sono convincenti, ma c'è un errore di base che ha reso un pochino più difficile leggere questo romanzo.
Tra qualche riga vi svelerò il dettaglio mancante, ma prima voglio contestualizzare tutto il discorso.

Il romanzo di apre con Evaline, o meglio Erik intrappolato nel corpo della ragazza, che sta tornando a casa dopo una dura giornata di lavoro in un locale.
Il ragazzo è turbato. Durante il turno ha notato un uomo inquietante che fissava una ragazza, uomo che poi ha rivolto al protagonista molte domande invadenti sulla giovane donna.
E' quasi arrivato a casa quanto lo sente. Un urlo che immediatamente risuona dentro di lui e lo spinge a mettersi nuovamente in pericolo per una donna, nonostante quello sia il motivo per il quale è quasi morto e per cui si trova nel corpo di Evaline. 
In un vicolo, la ragazza del locale e l'uomo invadente si stanno fronteggiando. Dettaglio non di poco conto: l'uomo ha in mano un machete e parla di cose che Erik inizialmente non capisce e ritiene deliri da svitato.
Nonostante la ragazza sembri star avendo la peggio, con un semplice gesto della mano scaraventa l'uomo contro il muro.

E' a quel punto che Erik si rende conto di essere invischiato in qualcosa di surreale. 
Sconfitto l'uomo armato di machete, il ragazzo offre alla ragazza ospitalità per la notte, per paura che venga assalita nuovamente. Ed è lì che la ragazzaValentine, svela a Erik la sua vera natura: è una strega ed è in cerca di una congrega a cui unirsi.
Il giorno dopo, i due tornano all'appartamento della strega, ma lo trovano devastato. A quanto pare l'uomo con in machete non era solo, ma ha altri complici decisi a portare al termine il suo compito.
Da questo momento inizia una lotta alla sopravvivenza, che coinvolgerà non solo Valentine, ma anche Evaline/Erik
Il ragazzo inoltre, sembra avere una strana affinità per il combattimento e questo porterà a nuove rivelazioni che gli sconvolgeranno la vita. Nuovi personaggi intrecceranno la loro storia con quella dei due protagonisti e nuovi pericoli metteranno alla prova le loro capacità.

Partiamo dalle cose positive del romanzo.
Sicuramente la trama è interessante ed offre molti spunti e colpi di scena capaci di tenere alta l'attenzione durante la lettura.
L'alternanza di scene più lente (riflessioni, dialoghi, etc) con scene di lotta o, comunque, di azione ha fatto sì che non mi annoiassi nel leggere la storia e che ne rimanessi a tratti irretita.
Il mondo in cui si ambienta il romanzo è molto ben costruito (molto di più di quanto mi aspettassi in principio) e si vede che alla base della realtà creata dall'autore c'è una pianificazione precisa del ruolo dei personaggi e del tassello che avranno questi ultimi nel disegno complessivo della storia.
Non è facile, soprattutto per un esordiente, non lasciare buchi nella trama o piccole incongruenze, in questo libro, invece, non ne ho riscontrata nessuna e questo è uno degli elementi migliori del romanzo.
Non c'è nulla di più fastidioso di quando viene creato un bel climax che però si conclude senza riposte o con risposte insoddisfacenti. 


Nonostante i presupposti più che positivi, purtroppo, leggendo il romanzo, ho avuto costantemente la sensazione che mancasse qualcosa.  
Solo in seguito ad una riflessione più accurata sono riuscita ad identificare qual'era il problema di base che mi impediva di perdermi tra le pagine del romanzo.
Non so se sapete cos'è lo Show&Tell. E' l'alternarsi di fatti/emozioni/cose raccontate al lettore (attraverso i dialoghi tra personaggi, le riflessioni di uno di loro, o altri espedienti) e di fatti/emozioni/cose mostrati al lettore mentre si svolgono. In questo romanzo c'è molto Tell, ma pochissimo Show.
Faccio un esempio: l'innamoramento di Erik per Valentine.
Ora, nella vita reale, prima di innamorarsi ci sono dei presupposti da rispettare. Due persone si innamorano perchè hanno complicità, complementarietà, attrazione reciproca, perchè condividono qualcosa di profondo, perchè si mostrano vulnerabili l'uno con l'altro e permettono il crearsi di una connessione.
Tutto questo, chiaramente, richiede tempo. Perchè nessuno di noi, per quanto estroverso, si sentirebbe mai di aprirsi ed esporre i propri lati deboli ad un perfetto sconosciuto. 
Erik si innamora di Valentine la prima sera che trascorrono insieme e per questo decide di rischiare la propria vita per lei. Ora, io capisco che Valentine possa essere anche stata una grande gnocca, ma dall'attrazione fisica al "affronto uomini con il machete per te" il passo è un po' più lungo di quanto viene descritto nel romanzo. 

La dimensione dello Show, purtroppo non manca solo per quanto riguarda il lato "sentimentale" della storia, ma anche nelle scene di lotta.
Per quanto i combattimenti siano spiegati nei minimi dettagli, con termini tecnici ed appropriati, a me hanno lasciato molto poco.
Perchè al di là della lista infinita di fendenti, calci rotanti e pugni, c'è un'altra dimensione che non viene considerata.
Voglio dire, ti trovi davanti un uomo con il machete, avrai un pochettino paura? Ti colpiscono con un pugno, proverai del dolore? Rimarrai stordito?
E non mi basta il "Mi stordì con un pugno", io lo voglio vedere questo stordimento. Ti gira la testa? Hai la vista annebbiato? Hai i riflessi rallentati? Vedi ippopotami con boa di piume che ballano la macarena? 
E questa dimensione devo dire che mi è mancata tanto, troppo forse.
Ogni volta mi aspettavo che l'autore scavasse più in profondità e invece i fatti rimanevano lì, in superficie, a galleggiare.
Così come non c'è niente di più fastidioso delle risposte non date, non c'è neache niente di più frustante che l'attesa di qualcosa che non avverrà mai.

La storia è piacevole, il libro è abbastanza godibile, ma, a mio avviso, non sfrutta al meglio le possibilità che l'autore ha creato con i presupposti della sua storia.
Non sono errori irreparabili, ma sicuramente meritano una revisione e, per favore, un approfondimento.
Non ho nient'altro da aggiungere. Spero che l'autore prenda la mia critica come un punto di partenza sul quale costruire una storia a prova di bomba, perchè sicuramente nella trama ci sono gli elementi per farlo.
Spero di non avervi annoiato troppo, vi mando un bacio





VOTO:
1/2



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