venerdì 27 gennaio 2017

Blogtour - Recensione: Dimmi chi sono - Julia Navarro

Buongiorno Lettori Accaniti! Oggi facciamo entrare la realtà nel nostro mondo fatato, fatto di libri e storie fantastiche. E' bello sognare, ma non dobbiamo mai dimenticarci quale sia la vita vera ed oggi è una ricorrenza piuttosto triste, ahimè. Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

"La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazifascista.
Ad Auschwitz, circa 10-15 giorni prima, i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con loro, in una marcia della morte, tutti i prigionieri sani, molti dei quali morirono durante la marcia stessa.
L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista."
(Preso da Wikipedia, per saperne di più cliccate qui).
Si stima che la cifra di ebrei uccisi, di UOMINI come noi, oscilli tra i 5 e i 6 milioni, di cui 1 milione ad Auschwitz.

Questa tragedia non va dimenticata. La storia insegna, ricordatelo. Oggi più che mai tra immigrazione, guerre, ignoranti che pensano che per fare politica basti fare del buon populismo e gente che si crede il nuovo Salvatore solo perché va in televisione con i doposci, dobbiamo tenerlo a mente più che mai!

Alla fine del post troverete la lista delle altre tappe del Blogtour, con relativi link. Passate a vedere il magnifico lavoro che hanno fatto!


Fatta questa, doverosa, premessa vi lascio alla recensione!







Titolo: Dimmi chi sono
Autore: Julia Navarro
Editore: Mondadori
Pagine: 933
Data di pubblicazione: 2012
Genere: Narrativa storica
Prezzo: 14.00 € cartaceo
6.99 € ebook




Quando Guillermo, giovane giornalista di Madrid, riceve da una ricca zia l'incarico di indagare sulla vita della bisnonna Amelia Garayoa, della quale non si sa più nulla da molti anni, non immagina quanto straordinaria sia l'esistenza di questa donna misteriosa e affascinante. Per riscattarla dall'oblio in cui è caduta, Guillermo ricostruisce la sua storia pezzo per pezzo, come un immenso e straordinario puzzle. Amelia, nata nel 1917 da un'ottima famiglia madrileña, dopo essersi infatuata di un rivoluzionario franco-spagnolo alla vigilia della Guerra civile, non esita ad abbandonare marito e figlio - il padre di Guillermo - facendo perdere le sue tracce e diventando un tabù per l'intera famiglia. Come ben presto Guillermo scoprirà, questo è solo l'inizio di un percorso estremamente avventuroso che la porterà in tutto il mondo: da Madrid a Barcellona, da Parigi a Mosca, attraverso Berlino, Londra, Varsavia, Buenos Aires e il Messico. Borghese e rivoluzionaria, sposa e amante, spia e assassina, Amelia è una donna fuori dal comune, un'antieroina per eccellenza, che attraversa da protagonista alcuni tra i maggiori eventi del Novecento, come la Seconda guerra mondiale, la Guerra fredda, la caduta del Muro di Berlino. Sempre al fianco degli uomini della sua vita e sempre fedele ai suoi principi, Amelia non smetterà di pagare in prima persona per le proprie contraddizioni e i propri errori.
«Sei un miserabile!» esclamò Amelia.
«E' vero. L'unica cosa che posso dirti è che ti amo e che mi dispiace essermi servito di te. Devi sapere che tu significhi tutto per me. Ti amo, Amelia, molto più di quanto io stesso immaginassi. Non puoi andartene.
»


Ho iniziato a leggere questo libro quasi per caso, tre anni fa. Avevo ricevuto un buono per Natale ed ero stata attratta dalla sua costola gigante e dall'immagine di copertina che, credetemi, nella foto non rende. Sono stata fortunata, perché se è vero che non si deve giudicare un libro dalla copertina. è anche vero che un buon libro non debba per forza avere una brutta illustrazione.
"Dimmi chi sono" è, in sintesi, la storia di Amelia, una donna nata nei primi del '900. La storia è raccontata tramite gli occhi del nipote, Guillermo, che ripercorre la sua vita passo dopo passo tramite testimonianze, giornali, articoli e amici della misteriosa nonna. 
Amelia attraversa un po' tutte le traversie del ventesimo secolo, a partire dalla Guerra Civile spagnola. Sposata, con un figlio piccolo, inizia ad appassionarsi di politica e ad andare a piccoli comizi di propaganda sovietica, tenuti in segreto. Lì conosce Pierre, un uomo bellissimo, con cui decide di fuggire in America, che a quel tempo era la meta più ambita da forestieri e uomini in cerca di possibilità. Pierre però le sta nascondendo un terribile segreto: è una spia Russa e la sta usando per captare informazioni utili.


Ovviamente quando lo scopre Amelia è sconvolta e riconosce la pazzia che l'ha spinta ad abbandonare la sua famiglia e soprattutto il figlio, per seguire uno sconosciuto. Cerca di redimersi, provando a tornare a casa ma i servizi segreti Russi, non contenti del lavoro che sta svolgendo Pierre, lo convocano in Russia dove verrà torturato ed ucciso, e la donna sente l'imperativo morale di cercare giustizia. Presa dall'impulsività inizia a divulgare informazioni segrete e passa dall'altra parte della barricata, diventando una spia e un obbiettivo sensibile.
Stingerà grandi amicizie e troverà l'uomo della sua vita, Max, colonnello tedesco che però rischierà di uccidere in un attentato volto a minare le truppe tedesche. Vivrà l'orrore della deportazione, della tortura, finché non verrà salvata dai campi di concentramento in cui l'hanno portata perché autrice del suddetto attentato. Anche una volta salvata, non sarà veramente libera, perché subirà i bombardamenti su Berlino, nella quale si è rifugiata.

Una delle ultime scene della storia di Amelia, dopo la quale si perdono tutte le sue tracce, è davanti al Muro di Berlino, che sta crollando. La donna, ormai anziana, dopo aver assistito Max fino all'ultimo dei suoi giorni di malattia, sente dei rumori fuori dalla finestra. Quando si affaccia vede una grande folla confluire nella direzione del muro e capisce di dover andare con loro. Mattone dopo mattone, spinta dopo spinta, urla dopo urla, una breccia si apre tra la calce e il cemento e Amelia attraversa la barriera ormai abbattuta senza guardarsi indietro.
«So che non perdoneranno il mio comportamento capriccioso ed egoista ma, anche se decidessero di non parlarmi mai più, mi accontenterò di stare vicino a loro. Dubito che mio marito mi permetterà di vedere mio figlio, ma almeno potrò guardarlo da lontano: ho bisogno di vederlo crescere, correre, ridere, piangere... e forse un giorno potrò avvicinarmi a lui e chiedergli perdono»
Amelia è un personaggio con cui ho avuto un rapporto di amore-odio. Tante, troppe, delle sue decisioni sono ingenue e sbagliate sotto ogni punto di vista. Agisce sempre di impulso, senza pensare e si infila in situazioni più grandi di lei e potenzialmente disastrose. Però è anche una donna forte e coraggiosa, difende le sue idee senza esitare ed è indipendente. Nel romanzo ha una crescita esponenziale sia come donna che come mentalità.
All'inizio è una ragazzina, facile da ammaliare e circuire, alla fine è una signora che ha vissuto una vita difficile, piena di stenti, e che forse ha capito che per essere felice non deve per forza rincorrere un ideale.

Il libro è narrato con un buon ritmo, forse un po' lento in certi punti, ma mai eccessivo.
Tutta la narrazione è accompagnata da un velo di malinconia che mi ha fatta restare con il cuore in mano per tutta la lettura e mi ha causato scompensi emotivi non indifferenti, anche nelle settimane successive alla lettura. 
I fatti storici sono accurati, sebbene narrati con leggerezza, e persino le cause sono, in un modo o nell'altro, approfondite. I flashback e la storia contemporanea si alternano, in modo da non appesantire troppo la narrazione e da lasciare il lettore con un filo di curiosità che verrà soddisfatta solo alla fine.
"Immagino che non potrò più tornare qui"
"Lo ritiene necessario? A mio parere, tutto è stato detto e lei ha fatto qualcosa di impagabile per la sua bisnonna. Recuperare la memoria è più di quanto potesse sperare. Siamo giunti alla fine. Bisogna sempre sapere quando è arrivato il momento e accettarlo. Non crede?"
Questo romanzo è un vero gioiellino. Fa sognare con storie d'amore sopra le righe, fa soffrire per tutti gli avvenimenti funesti che descrive e lascia con il fiato sospeso per il finale a sorpresa, che non intendo spoilerare.
Insomma, una lettura che tiene attaccato alle pagine dalla prima all'ultima e che consiglio a chiunque abbia voglia di leggere di donne coraggiose di giorno e amanti passionali di notte, a chiunque desideri un terremoto emotivo e non abbia paure di piangere per una storia.





VOTO:

Uscii dalle loro vite per sempre, dopo avere scritto una delle ultime righe della loro storia.

Le tappe da non perdere assolutamente:
  • Di Alice: Segnalazione del film "Il bambino con il pigiama a righe"
  • Di Rebecca: L'angolo delle biografie: Primo Levi
  • Di Gaia: Recensione del libro "Il fabbricante di giocattoli" di Liam Pieper
  • Di Sophia: Recensione del film “Schindler’s List” e approfondimento sulla figura di Oskar Schindler
  • Di Silvia: Segnalazione delle uscite del giorno
  • Di Emanuela: Libri che non dimenticano, una lista di libri da leggere vecchi e nuovi che ci portano a non dimenticare
  • Di Annalisa: Recensione “Il farmacista del ghetto di Cracovia
  • Di Federica: Poesia e un piccolo pensiero con "C'è un paio di scarpette rosse"



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