martedì 17 gennaio 2017

Recensione: Fammi dimenticare la pioggia - Viviana Leo







Titolo: Fammi dimenticare la pioggia
Autore: Viviana Leo
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: 8 dicembre 2016
Genere: contemporary romance
Prezzo: 0,99 €




 


Dopo la laurea, Alice decide di realizzare il suo sogno e aprire un ristorante. Gli affari però non vanno a gonfie vele, i clienti scarseggiano e i costi sono elevati. La situazione si complica quando Lisa, la sua migliore amica, preoccupata per le dubbie amicizie del fratello, la supplica di assumerlo per un po' di tempo, per rimetterlo sulla buona strada. Ma i caratteri esplosivi di entrambi non tardano a scontrarsi. Alice è testarda e ha dei gusti molto classici, Andrea è inaffidabile, vorrebbe rivoluzionare il locale in base alle richieste del mercato e ha idee eccentriche che mettono a dura prova la pazienza di Alice. Finché entrambi capiranno che dietro a quelle liti c'è ben altro…


Odio parlar male di un libro per tante ragioni, perché non mi piace mettere in discussione il lavoro di una giovane autrice, perché non sono nessuno per giudicare bene o male un’opera e perché, essendo una super permalosa, capisco quanto una recensione negativa ti faccia rodere il fegato!
Dato che sono una persona sincera in primis con me stessa devo assolutamente dire ciò che penso perché lo devo a me stessa, a chi legge le mie recensioni e soprattutto all'autrice.
Fammi dimenticare la pioggia di Viviana Leo non è un brutto libro, la parola, giusta per definirlo è insipido. Il cliché dei due protagonisti che prima si amano e poi si odiano è uno dei motivi che mi spinge di solito verso questa tipologia di romanzo eppure in questo caso qualcosa non ha funzionato.

Alice è la migliore amica di Lisa, la protagonista di Sei solo mio sempre sempre di Viviana Leo, è una donna intraprendente che ha trasformato la sua passione per la cucina in un lavoro aprendo con le sue forze un piccolo ristorante. Il mondo di Alice viene sconvolto dalla chiamata di Lisa che le chiede di assumere suo fratello Andrea, il quale ha perso il lavoro e si trova in una situazione finanziaria piuttosto preoccupante. Il nostro Romeo è davvero un disastro, l'unica nota positiva è il fatto che sia il migliore amico di Dante, quel gran fusto, pugile, bello e dannato che abbiamo conosciuto nel primo libro.
Alice per fare un favore all’amica incinta è costretta ad assumere Andrea al suo ristorante e quindi a fargli da balia e datrice di lavoro allo stesso tempo. I personaggi sono totalmente in disaccordo e le dinamiche scherzose e litigarelle che nascono sono divertenti ma fino ad un certo punto. Sembra una storia monca come se ad un certo punto debba succedere qualcosa ma non succede. Non so riesco a rendere l’idea!
Eravamo a un soffio, lei continuava a guardarmi con quei suoi occhioni accusatori e io non riuscivo a mollare il polso. Ero di certo perverso, perché più si arrabbiava con me, più mi piaceva... 
Alice è fin troppo ligia al dovere, responsabile, pronta a scegliere sempre uomini super noiosi quasi quanto lei, Andrea che nella parte del playboy scapestrato dovrebbe attrarre le mie simpatie, non riesce nell'intento e risulta persino insopportabile.
La scrittura della Leo è sempre molto scorrevole e semplice, ma la storia non risulta efficace come nel prequel, i personaggi sono accarezzati solo in superficie e non vengono a mio avviso ben caratterizzati.

Mi piaceva quel suo modo di fare l'amore, così irruento ma allo stesso tempo così dolce. Mi guardava come se fossi l'unica donna al mondo e non mi dispiaceva affatto.
Viene dato molto spessore alla problematica del lavoro e poco alla storia d’amore in sé. Un libro che sembra scorrere troppo veloce; infatti sono arrivata alla fine senza rendermene conto e nell'attesa di qualcos'altro. Non ho amato molto il “bad guy”: come è entrato in scena e come si sia risolto tutto in maniera frettolosa, grazie anche all'aiuto di Dante. L’intoppo deve esserci, me lo aspetto, ma andava gestito un pelino meglio.

Ho apprezzato la storia che c’è dietro al titolo del libro, il perché Alice debba dimenticare la pioggia è un espediente carino e molto romantico. Sono rimasta così delusa da Alice ed Andrea che ho gioito molto ogni volta che entravano in scena Lisa e Dante, la loro storia e i loro sentimenti hanno cannibalizzato i protagonisti. Non parliamo di Dante, quel concentrato di muscoli era davvero irresistibile nelle vesti di “quasi” papà!



Mi spiace davvero perché ho aspettato con ansia questo libro torturando non poco le mie “colleghe” pur di scrivere io la recensione. Probabilmente visto che avevo amato molto Sei solo mio mi aspettavo qualcosa di diverso, sensazioni ed emozioni più forti, fuochi d'artificio e tanta carica sensuale.





VOTO: 


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