venerdì 14 aprile 2017

Recensione: Jonas e Viridiana. Il cuore d'inverno - Francesca Cani





Titolo: Jonas e Viridiana. Il cuore d'inverno
Autore: Francesca Cani
Genere: Historical Romance
Editore: Leggereditore
Pagine: 375
Prezzo: 4,99 (ebook)
               12,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 12 Gennaio 2017






Anno Domini 1095. Cresciuta all’estremo nord del Sacro Romano Impero, Viridiana è abituata a viaggiare ed esercitare l’arte della guarigione. Fino a quando re Jonas dei Naconidi irrompe nel suo villaggio e la reclama come ostaggio in cambio della pace, ammaliato dalla chioma di fuoco e dallo spirito fiero che la contraddistinguono. Perché proprio a lei è toccato in sorte un simile sacrificio? Jonas è un sovrano arrogante e un guerriero spietato. Non c’è limite alla sua forza, né al suo desiderio di proteggere il figlio Andreas, unico vincolo con il suo perduto amore. Il suo cuore è in silenzio, non sa più amare né provare tenerezza. Eppure, vicino a Viridiana, si sente più vivo che mai. Ma non c’è pace nelle terre di confine, e quando il piccolo Andreas viene rapito dai predoni turchi insieme alla sorella di Viridiana, i due seguiranno la via percorsa da Goffredo di Buglione e dai crociati verso l’Oriente. Il mondo sta cambiando, l’esercito di Dio è partito alla conquista di Gerusalemme e due nemici scopriranno che l’amore più grande divampa dal fuoco di un odio cocente.



Che io abbia una sorta di adorazione e ossessione nei confronti di Francesca Cani ormai è risaputo, soprattutto dopo la recensione a "Tristan e Doralice. Un amore ribelle" (recensione qui) che ho fatto non molto tempo fa.
È stato bello ritrovare alcuni di quei personaggi che avevamo incontrato durante la storia di Tristan e Doralice e, sopratutto, sapere cosa è successo loro nel corso degli anni.
Come dice il titolo stesso, i protagonisti di questo meraviglioso romanzo sono Jonas e Viridiana.
Jonas lo conosciamo già, è il fratello di Tristan, re dei Naconidi, vedovo e che vive con il figlio Andreas, la persona che ama di più al mondo.
Viridiana invece è la figlia di Michele VII Ducas, imperatore di Bisanzio, che desiderava ardentemente un erede maschio. Alla sua nascita, Michele ordina l'esecuzione della bambina e della madre Sophia ma, grazie ad una serva, riescono a fuggire. Sophia, durante la fuga, incontra un uomo, Goran, il mercante di rame, e decide di consegnargli la propria bambina per salvarla.
«Ho scelto bene, Goran» mormorò Sophia. «Proteggete mia figlia Viridiana.» Lui strabuzzò gli occhi e fece per interromperla, ma la sua voce era divenuta ancora più flebile, lo implorò: «Se non per me, fatelo per questa creatura sfortunata. Giuratemelo. Giuratemi che la crescerete come se fosse il vostro unico figlio maschio.»
«Proteggerò la bambina a costo di finire ai ceppi, ma sono solo un mercante di rame, mia signora. Che futuro potrei darle?»


Da quel giorno sono passati ormai tanti anni, Viridiana è cresciuta nella famiglia di Goran, ignora le sue vere origini e accompagna il padre nei suoi viaggi per imparare al meglio l'arte della guarigione. È durante uno di questi viaggi che Viridiana, travestita da ragazzo, si ritrova per la prima volta di fronte a Jonas, non ancora re dei Naconidi.
Passa ancora del tempo, Viridiana è cresciuta ed è una bella donna, forte e indipendente. Al suo villaggio arrivano i Naconidi per festeggiare la pace tra i due popoli. Ben presto il suo sguardo e quello di re Jonas si incontrano e lui si ritrova ammaliato da quella ragazza con la chioma di fuoco e dalla risposta sempre pronta e saccente.
«Non disobbedire, non mi sfidare, Kleine Diana.» Ancora un ordine perentorio.
Le labbra avide dell'uomo si impossessarono senza diritto delle sue. Viridiana sentì la lingua di lui muoversi nella sua bocca e non la respinse. Fu un istante, il respiro di entrambi era quasi inesistente. Lei aveva il suo sangue addosso, il suo odore di uomo sugli abiti, il ricordo del suo sapore impresso a fuoco nella mente, quando uscì nella notte in cerca di un cavallo.

Ma quando la pace rischia di saltare, Jonas reclama Viridiana come ostaggio e lei è costretta a lasciare la sua famiglia per seguirlo al suo villaggio. Viridiana non renderà la vita di Jonas semplice, anzi. I battibecchi tra i due saranno sempre più feroci fino a che non lasciano il posto ad una passione potente e malcelata.
In poco tempo il rapporto tra i due cambia, cambiano anche le loro priorità. Ma la serenità che, a poco a poco, stanno costruendo tra loro viene messa a dura prova quando Jonas verrà tradito dal suo più caro amico e Andreas e Zoya, la sorella minore di Viridiana, verranno rapiti. I due, allora, si alleeranno per salvare i loro cari.
Così come era stato per Tristan e Doralice, la storia di Jonas e Viridiana è stato un qualcosa di veramente forte e coinvolgente, in poco tempo mi sono ritrovata incapace di staccarmi dal libro.
Solitamente le storie d'amore che iniziano con un sentimento d'odio sono quelle che prediligo di meno, poiché molte volte cadono nel banale. Ovviamente questo non è successo con Francesca Cani che ha saputo presentare in maniera magistrale la storia d'amore tra questi due personaggi così diversi, quasi da non c'entrare nulla l'uno con l'altro.
«Non ti ho mai chiesto una cosa simile, Kleine Diana. Non avresti dovuto innamorarti di me, perché io non posso ricambiarti, non capisci?» disse roco, le sfiorò il viso con una mano insanguinata, premette le labbra sulle sue. «Non sono più capace di provare amore.»
«Solo il mio cuore rischia in questo caso, quello che provo non devi restituirmelo, ma solo custodirlo fino all'ultimo dei tuoi respiri» gemette. Dal baratro scuro delle scogliere una folata carica di salsedine li investì, fece ondeggiare la luce del fuoco e si ritrovarono al buio per un istante.
«Morirei mille volte per te, ma non chiedermi di amarti, piccola.»

Jonas è un personaggio a tratti oscuro, duro, con un passato doloroso alle spalle a causa della perdita della moglie che ha amato più di se stesso. La sua morte lo ha segnato in modo così profondo che adesso Jonas è incapace di provare qualsiasi tipo di amore o affetto, tranne che per il figlio Andreas.
Viridiana invece è l'opposto. Una creatura a tratti fragile, sempre buona con tutti e con la sindrome da crocerossina (non a caso vuole essere una brava guaritrice, e lo è!). In qualche modo Viridiana riesce dove tutti gli altri sono falliti e a poco a poco riesce a curare il cuore dell'uomo che ha costruito attorno a sé muri sempre più spessi.

Mai, durante la lettura, ho pensato che questo libro fosse noioso o scontato, Francesca è sempre riuscita a mantenere alta la mia concentrazione senza bisogno di grandi colpi di scena plateali. A volte è proprio la semplicità la cosa più importante che un romanzo possa avere.
Adesso aspetto con ansia l'arrivo del romanzo su Andreas e Zoya, altri due personaggi che ho amato durante la lettura di questa storia. Ancora i miei più grandi complimenti a Francesca Cani per la sua bravura e per aver creato questo mondo a dir poco perfetto!
Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,




«L'amore morirebbe davanti alle sfide che la vita ha in serbo per noi, si seccherebbe come un fiore spezzato. Ma il mio spirito è antico, è diventato forte e poi si è tramutato in pietra. Tu l'hai svegliato e ora ti appartiene. Non chiedermi l'impossibile, Viridiana, non costringermi a vivere ancora l'incubo di non poter proteggere coloro che amo.»

VOTO:


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