giovedì 9 marzo 2017

Recensione: Golden Son. Il segreto di Darrow - Pierce Brown



Titolo: Golden Son. Il segreto di Darrow
Autore: Pierce Brown 
Genere: Distopico 
Editore: Mondadori 
Serie: Red Rising #2
Pagine: 454 
Prezzo: € 9,99 (ebook) 
                € 19,90 (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 14 Febbraio 2017

Serie Red Rising: 
1. Red Rising. Il canto proibito 
2. Golden Son. Il segreto di Darrow 
3. Morning Star

In Golden Son la guerra nello spazio si intreccia con gli intrighi del potere, la lotta del singolo con la narrazione corale, il linguaggio crudo dell'azione con quello psicologicamente raffinato dei dialoghi. Il complesso mondo dei colori legato alle classi sociali e alle loro lacerazioni – dai sovrani (Oro) e dagli innovatori (Argento), fino agli schiavi sessuali (Rosa) e agli operai obbligati ai lavori disumani (Rossi) – è la grande invenzione di Pierce Brown, un meccanismo di micidiale attualità. Leggere per credere. Golden Son ci trascina in un'avventura di cui è impossibile immaginare lo sviluppo. L'ascesa di Darrow nel mondo degli Oro, i suoi nemici, è difficile, incerta, pericolosa. Così la crudeltà di Nerone au Augustus, l'insincerità di Roque, il desiderio di vendetta di Cassio, i misteri che circondano la Sovrana, l'imprendibilità di Ares rendono unica questa storia. Un mondo dove basta una parola sbagliata, una mossa falsa, una decisione presa in ritardo per avere dolore, morte o vita e riscatto.



Prima di riuscire a scrivere questa recensione ho fissato per un po’ lo schermo bianco, ragionando su tutte le cose che avrei potuto dirvi senza spoilerarvi nulla che potrebbe rovinarvi la lettura di questo romanzo. Però una piccola premessa devo farla: se non avete ancora letto "Red Rising" NON leggete questa recensione!
Golden Son. Il segreto di Darrow” inizia appena un paio di anni dopo la vittoria di Darrow all’Istituto. Adesso è un lanciere di Casa Augustus e sta per combattere nell’ultima battaglia contro Karnus au Bellona, il fratello di Cassio, che gli farà vincere all’Accademia e acquisire così la flotta che permetterà a lui e ai Figli di Ares di iniziare il loro piano di distruzione del mondo degli Oro.
Augustus fissa i suoi nemici.
«Bellona non perdona, né dimentica. Sono numerosi. Ma non possono farti del male.» Mi scruta con occhi freddi. Sono la sua ultima conquista. «Perché tu sei mio, Darrow, e io proteggo ciò che mi appartiene.»
Anche io.
Per settecento anni, il mio popolo è stato ridotto in schiavitù, senza voce, senza speranza. Adesso io sono la loro spada. E anche io non perdono. Anche io non dimentico. Così, mi conduca pure allo shuttle. Mi creda pure suo. Mi accolga nella sua casa, e possa io distruggerla.

Le cose non vanno, però, come sperava. Dopo aver quasi distrutto la flotta del suo nemico, un attacco distrugge la sua nave segnando così la sua sconfitta.
Per Nerone au Augustus l’onore è la cosa più importante e, dopo la sconfitta di Darrow e la sua successiva umiliazione da parte della famiglia Bellona, decide di cacciarlo dalla sua Casa lasciandolo al suo destino, sotto consiglio di Plinio. Quest’ultimo non ha mai visto di buon occhio Darrow, soprattutto perché il suo favore presso Nerone avrebbe potuto compromettere la sua ascesa al potere.
Da questo momento in poi, sopravvivere per Darrow è la cosa più importante. Senza la protezione di Nerone au Augustus è un bersaglio facile per Cassio e la sua famiglia che ha sete di vendetta contro di lui, in quanto ha ucciso suo fratello Julian per l’ammissione all’Istituto.
Darrow non sa come farcela da solo, non può contattare i Figli di Ares, Danzatore sembra scomparso nel nulla e Ares stesso non accorre in suo aiuto né gli rivela la sua vera identità. Ma quando tutto sembra essere perduto, Darrow riesce sempre a rialzarsi e fare delle sue debolezze la sua forza. 
Eo diceva che le persone mi avrebbero sempre guardato. Credeva che possedessi una qualità, un’essenza che infondeva speranza. Raramente l’ho sentita dentro di me. Non c’è niente adesso. Solo timore. Dentro di me sento un tale ragazzino – spaventato, petulante, egoista, colpevole, triste, solo – eppure è me che guardano. Sotto il peso dei loro sguardi sono sul punto di spezzarmi, rattrappire e chiedere che qualcun altro prenda le redini. Non posso farlo. Sono piccolo. Sono solo un bugiardo in un corpo scolpito. Ma quel sogno non deve essere spento.
Perciò agisco e loro guardano.

Grazie all’aiuto di Victra, Darrow raggiunge lo Sciacallo che gli propone un’alleanza con lo scopo di ridimensionare il potere degli Oro e soprattutto sconfiggere i Figli di Ares, che stanno portando scompiglio all’interno della società.
Il destino di Darrow però è quello di portare il caos tra gli Oro e sarà proprio quello che farà. Andrà sulla Luna, alla corte di Ottavia au Lune, la sovrana tiranna di tutta la società, durante un incontro con gli Oro più importanti.
Qui, davanti a tutti, sfiderà Cassio, che si è presentato con Mustang, adesso la sua ragazza, la stessa Mustang della quale Darrow è innamorato. Durante il combattimento, Darrow riuscirà a sconfiggere Cassio, grazie all’addestramento segreto di Lorn au Arcos, l’ex Cavaliere della Collera della sovrana.
Ma ben presto la presenza dei Bellona al gala si rivela una congiura contro Nerone e da questo momento in poi tutte le vicende che si susseguono avranno come scopo la difesa del capo della Casa Augustus e dei suoi eredi.
Darrow sarà costretto ad affrontare situazioni scomode, come la richiesta di alleanza da parte di Ottavia au Lune e, soprattutto, il tradimento di quelle persone che credeva sue amiche.
«Tu dovresti essere morto.»
«Conosci qualcuno capace di uccidermi?» dico. Quella ridicola collera Oro mi monta nella voce e impressiona queste anime fameliche. «Lo Sciacallo ha fallito. Antonia au Severus-Julii ha fallito. I Censori Apollo e Giove hanno fallito. Cassio au Bellona ha fallito. Karnus ha fallito. Cagney ha fallito. Aja au Grimmus e i suoi Pretoriani hanno fallito.» Il boia ha fallito. Le miniere e le vipere delle fosse hanno fallito. «E adesso tu hai fallito.»

Proprio come in “Red Rising”, in “Golden Son. Il segreto di Darrow” Pierce Brown ha dato il meglio di sé. Ho adorato poter leggere di nuovo le numerose avventure che Darrow è stato costretto a subire. È sempre stato un personaggio così forte, indipendente, così come lo è stato in questo romanzo, ma allo stesso tempo Brown ci ha mostrato un Darrow fragile e impaurito.
Alla fine, Darrow è solo un ragazzo di appena vent’anni e porta sulle spalle un enorme peso. Molte volte ha temuto di non riuscire a portare avanti il compito che gli era stato assegnato. Molte volte si è ritrovato sul punto di fallire, ma grazie alla sua astuzia e alla sua sete di vendetta è riuscito ad andare avanti. Però il peso del suo segreto, quello delle sue origini di Rosso, è sempre sulle sue spalle e riuscire a tenerlo nascosto diventa sempre più difficile.
Non può aggiungere altro perché lo sto abbracciando, e piango. Singhiozzo e mi aggrappo a lui, tremando, spaventandolo. Non muove un muscolo, eccetto per darmi dei colpetti sulla nuca. Tutto il peso mi cade dalle spalle. Qualcuno sa. Lo sa ed è qui. Lo sa ed è venuto ad aiutarmi. Ad aiutarmi. Non riesco a smettere di tremare e ringraziarlo. Eo aveva ragione. Avevo ragione. «Sei mio amico.» Tremo come un bambino. Vedermi così fa quasi piangere persino lui.
Un vero amico.

Soprattutto quando l’amore per Mustang non sembra più così tanto sbagliato come credeva un tempo, quando pensava di star tradendo Eo. Tiene ad entrambe in maniera così totalizzante che è impossibile per lui non pensarle.
Eo gli permette di andare avanti per portare a termine il suo compito. Mustang, invece, gli sta vicino, lo supporta anche quando non condivide le sue scelte. Entrambe gli hanno dato e danno tutto ciò di cui ha bisogno.
Ma non posso pensare solo alla Ragazza Rossa. Quando vedo la luna, penso al sole. Mustang brucia nei miei pensieri. Se Eo profumava di ruggine e terra, allora la ragazza Oro è fuoco e foglie autunnali.
Una parte di me vorrebbe ricordare solo Eo. Che la mia mente appartenesse solo a lei, come uno di quei cavalieri leggendari. Un uomo così innamorato di una donna perduta da chiudere il cuore a tutte le altre. Ma non sono quella leggenda. Per tanti aspetti, sono ancora un ragazzo, smarrito e spaventato, in cerca di affetto e amore. Quando sento la terra, onoro Eo. E quando vedo il fuoco, ricordo il calore e il tremolare delle fiamme sulla pelle di Mustang mentre giacevamo nella nostra stanzetta di ghiaccio e neve.

Dopo aver finito la lettura del romanzo, il primo pensiero che ha attraversato la mia mente è stato quello di voler trovare Pierce Brown per potergli chiedere: “Perché sei così sadico?”
Tutto finalmente stava andando per il verso giusto e poi, così come aveva fatto in “Red Rising”, nelle ultime pagine lancia una bomba. Stavolta una bomba grossa! E tu resti lì, a fissare il vuoto e a pensare che, per sapere quello che succederà, dovrà passare un altro anno.
Ovviamente non vedo l’ora di poter leggere “Morning Star”, sicura che Brown non mi deluderà (anche perché sennò lo troverò e non sarà piacevole)! Consiglio vivamente la lettura di questa serie perché merita veramente tanto e crea una seria dipendenza!
Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,




Il giardino non è perfetto come lo ricordavo. Né lo era lei. Era impaziente. A volte diventava cattiva per delle stupidaggini. Ma era una ragazza. Non aveva neppure diciassette anni. E mi ha dato il massimo che poteva, ha fatto meglio che poteva con ciò che aveva. Ecco perché l’amerò per sempre, e perché in fondo so che avrebbe benedetto ciò che sto per fare. Il mio cuore non può restare in questa gabbia, quando lei stessa è volata via. Devo voltare pagina.


VOTO:

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