lunedì 14 agosto 2017

Recensione: L'ultima notte al mondo - Bianca Marconero



Titolo: L’ultima notte al mondo
Autore: Bianca Marconero
Genere: New Adult
Editore: Newton Compton
Pagine: 448
Prezzo: 3,99 (ebook)
              5,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 29 Giugno 2017

L’ultima notte al mondo Series:
0,5. Ed ero contentissimo
1. L’ultima notte al mondo




Quante volte ci si può innamorare della stessa persona?

Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un’adolescenza tutt’altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l’occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che così potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come credevano…
E non finisce qui: tra le pagine del prequel, Ed ero contentissimo, in coda a questo volume, scoprirete un Marco adolescente sui banchi di scuola, un protagonista al quale non potrete non affezionarvi.

Bugie, tradimenti e gelosie: un romanzo sull’amore romantico, divertente e profondo, che sa arrivare al cuore dei lettori.



Non era previsto che io recensissi questo romanzo. Ho iniziato a leggerlo perché ero curiosa di conoscere la penna di Bianca Marconero, della quale ho sentito parlare benissimo. Ma una volta terminata la lettura, “L’ultima notte al mondo” mi ha lasciato così tante cose dentro che l’unico modo che ho per non impazzire è scrivere questa recensione.
Perciò, eccomi qui, a parlarvi di quanto la storia di Marco e Marianna mi abbia colpita.
Marco, chiamato da tutti Riccio, ha ventitré anni, lavora in televisione, vive in un capannone e ha un passato molto difficile alle spalle. Ha vissuto i primi anni della sua vita con una madre drogata, fino a quando gli assistenti sociali non lo portano via e va a vivere col padre. Qui, finalmente, Marco comincia ad avere un’infanzia “normale”, ama studiare e vince una borsa di studio statale che gli permette di frequentare il liceo che vuole.
Qui conoscerà l’amore della sua vita: Marianna. Marianna è il suo opposto: carina, perfetta e, soprattutto, ricca.
«Marco?»
Il cuore si pianta tra le costole, mentre la bella figliola che ho davanti si sovrappone a un ricordo di cinque anni prima, mai abbastanza seppellito nella memoria.
E pronuncio quel nome sperando che non faccia male.
E invece ne fa.
Ancora.
«Marianna…»

Nonostante gli anni passati dalla fine del liceo, Marco si porta dietro ancora i pregiudizi di quelli che sarebbero dovuti essere i suoi amici. La stessa cosa accade con Marianna, incontrata per caso, dopo ben cinque anni, durante uno dei suoi lavori con la televisione.
Marco non può credere ai suoi occhi ed in un lampo è come se non si fossero mai separati. L’attrazione che prova per lei è sempre rimasta lì, sopita, così come il dolore di trovarsela di fronte e sapere che non potrà mai essere sua. 

Marianna, dal canto suo, si trova in un momento difficile della sua vita. Tornata a Bologna, si appresta ad iniziare il tirocinio nel prestigioso studio di un amico di famiglia ed ex compagno di classe, Ugo Ginobili. Teoricamente non dovrebbe essere più felice, e invece non è così. Perché il suo fidanzato storico, Luca, le ha chiesto una pausa di riflessione.
Per dimostrargli il suo valore, Marianna decide allora di accettare la proposta che le viene fatta: lavorare fianco a fianco con Riccio in un programma ideato da lui. Messa da parte l’antipatia nei suoi confronti, i due cominciano a lavorare insieme e Marianna scopre un Marco che mai aveva visto prima. Premuroso, gentile, simpatico.
Tra loro nasce una strana amicizia, che per Marco, da dieci anni a questa parte, è sempre stata qualcosa di più.
«Marianna…»
Il mio nome, sulla sua bocca, fa sempre un effetto strano.
«Sì?», rispondo e riesco a balbettare in una sola sillaba.
«Dormi tranquilla», mi dice. «È meglio di quello che sembra».
Abbassa la maniglia, apre la portiera e se ne va.
Lo guardo allontanarsi e aspetto.
Aspetto con l’irrazionale aspettativa che lui si volti.
Poi me ne ricordo.
Mi ricordo che Marco non si volta mai.

Per una volta, però, Marianna non sembra così irraggiungibile come un tempo e Marco rimpiange le cazzate che ha fatto nel corso degli anni e che l’hanno screditato ai suoi occhi.
Ma quando il vero amore bussa alla nostra porta, cosa possiamo fare se non lasciarlo entrare nella nostra vita?

Non sempre i New Adult riescono a piacermi e non sempre è facile creare una trama originale e coinvolgente, eppure Bianca Marconero ci è riuscita con “L’ultima notte al mondo”.
Questo romanzo è un insieme di cose, veramente tante cose, che mi hanno fatta innamorare dello stile dell’autrice e dei suoi personaggi.
Innanzitutto il tono ironico usato che mi ha fatta ridere anche alle due di notte quando avrei dovuto fare silenzio; le parti commoventi, dove trattenere le lacrime mi è stato impossibile.
Come impossibile è stato non innamorarmi di Marco, questo testone dal gran cuore. Fa tanto il duro, il sarcastico, si nasconde dietro battute saccenti per non mostrare i suoi veri sentimenti, quelli di un ragazzo ferito, rifiutato dal suo grande amore, costretto a difendere un amico e a mandare a rotoli il proprio futuro. Quel ragazzo che sarebbe disposto a tutto, pur di fare il bene delle persone che ama.
E Marianna, con i suoi pregiudizi, le sue facciate costruite, i suoi sorrisi finti per non essere costretta a dire qualcosa, il suo voler vivere per la prima volta, facendo cose sconsiderate, di andare contro tutto ciò che ha sempre creduto.
Pensavo di aver provato tutte le delusioni. Ma non era vero.
Pensavo di essere forte. Ma non lo sono.
Pensavo di non poter essere ferito. E invece posso.
E sono io che ho reso le armi, per l’ennesima volta, alla stessa persona.


Ho amato questi due personaggi perché il loro coraggio e la loro forza mi hanno inspirata.
Mi hanno fatto capire che bisogna andare oltre i pregiudizi, e nel mondo ce ne sono tanti. Così come tanti sono i pregiudizi in questo romanzo.
Marco viene da subito etichettato come quello “strambo”. Non appartiene alla loro stessa cerchia. Non si veste firmato, non si comporta come loro, non è ricco. Frequenta quella scuola solo perché a pagare è lo Stato, suo padre è sempre assente perché ha bisogno di lavorare molto per portare i soldi a casa, la sua arma preferita è il silenzio.
Ed è in silenzio che Marco osserva Marianna, in silenzio che comincia ad amarla, venerarla, e quando decide che il silenzio non va più bene ormai è troppo tardi.
I pregiudizi, le etichette che ci vengono messe addosso sin da subito, non se ne vanno più. Così è successo a Marco, da sempre considerato un delinquente, tanto che la prima insinuazione di Marianna è quella di essere sorpresa di vederlo fuori di prigione.
Lui mi abbandona. E gli dispiace.
Mi accarezza i capelli. «Se c’è una cosa che spererò per sempre, da qui all’ultimo giorno, è che tu stia bene.»
Mi bacia sulla fronte. Come fa mio padre.
Uno di quei baci che servono a proteggerti.
E poi se ne esce dalla mia vita.

È bello trovare libri di questo genere, libri che oltre a farti sognare riescono a darti degli insegnamenti e a farti capire quanto la cattiveria di una parola può ferire una persona. E questo è sottolineato soprattutto in “Ed ero contentissimo”, la novella prequel da leggere assolutamente DOPO la lettura del romanzo principale.
Ovviamente leggerò altro di questa fantastica autrice e sono sicura che non mi deluderà! Vi invito a fiondarvi in libreria e comprare “L’ultima notte al mondo” perché, credetemi, non ve ne pentirete!
Ma adesso “La prima cosa bella” mi sta chiamando dal mio iPad… vi devo salutare! Noi, però, ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,
 


C’è sempre stata. Era in ogni partita al campetto, in ogni passo che ho fatto, in ogni desiderio che ho espresso. Era nelle nuvole che guardavo, nella pioggia che cadeva, in ogni singolo fiocco di neve.
E, che io la veda o no, lei ci sarà.
E io ci sarò.

VOTO:

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