lunedì 13 febbraio 2017

Recensione: Quando sarai più grande capirai - Virginie Grimaldi







Titolo: Quando sarai più grande capirai
Autore: Virginie Grimaldi
Genere: Narrativa Contemporanea
Editore: Mondadori
Pagine: 392
Prezzo: 9,99 € (ebook) 
               16.15 € (cartaceo) 
Data di pubblicazione: 24 Gennaio 2017


È un sabato come tanti per Julia: sushi a domicilio, una puntata del Trono di spade con la testa appoggiata sulla pancia di Marc – se fosse stata un gatto avrebbe pure fatto le fusa... Ma quel giorno riceve la telefonata che la informa della morte del padre, e Julia si trova ad affrontare la caducità della vita. La paura e lo sconforto la assalgono, e quando poco dopo scompare anche la sua amatissima nonna, Julia si sente completamente paralizzata. Purtroppo persino Marc si rivela un punto di riferimento non affidabile...
Julia decide così di dare un taglio netto a tutto: lascia Parigi e si prende una sorta di anno sabbatico trasferendosi nel residence per anziani di Biarritz, la sua città di origine, per lavorare come psicologa.
Nonostante grandi incertezze circondino la sua scelta piuttosto singolare e benché si renda conto che "è più facile fare amicizia con un unicorno che farsi piacere un ospizio", Julia non perde l'ironia che l'ha sempre caratterizzata. Dopo poco tempo, infatti, si ritrova perfettamente integrata in quella che si rivela essere una bizzarra comunità, un'oasi felice, un istituto "illuminato" che organizza per i suoi ospiti moltissime attività ricreative (tra cui un'ora quotidiana di telenovela, gite al mare, scambi generazionali attraverso l'incontro con bambini e adolescenti).
Julia si accorge che i residenti hanno tante cose da insegnarle, forse molte di più di quelle che lei può dare a loro. È difficile immaginare che si possa superare la paura della morte in una clinica per anziani, eppure, dalle persone che la circondano, Julia sta imparando la resilienza: tutte hanno sofferto, tutte si sono rialzate senza perdere il sorriso. Nonni burloni ed energici e colleghe fantasiose dal cuore spezzato le insegnano che la felicità è nel presente, nelle piccole cose che si raccolgono lungo il percorso accidentato dell'esistenza, dove anche l'amore può inaspettatamente fare capolino da dietro l'angolo...
Sai papà, i ricordi che mi mancano di più, sono quelli che non avremo mai. Ma io vado avanti, te lo prometto.

Buongiorno cari lettori accaniti e benvenuti ad una nuova recensione della sottoscritta che sta per suicidarsi a causa della sessione esami. No, scherzi a parte, non vi libererete mai di me, quindi aprite gli occhi perché ho qui per voi una bellissima chicca. Si tratta di un libro di narrativa contemporanea che ho trovato particolarmente stimolante e riflessivo. È difficile trovare buoni libri negli ultimi tempi, libri che possano essere di lettura leggera, ma anche introspettivi, che ti facciano capire come sentirti o ti facciano provare sentimenti ed emozioni che nella vita non hai provato perché sei troppo giovane o perché non ne hai ancora avuto l'occasione.   
Questo romanzo, per me, è stato ciò. Da un certo punto di vista posso dire di non aver sperimentato tutte le cose raccontate nel libro, anche se leggendolo mi è sembrato fosse così.
Ma forse prima è il caso di dirvi di che romanzo si tratta e non tenervi troppo sulle spine! Parlo di Quando sarai più grande capirai della bravissima Virginie Grimaldi, autrice francese che io non conoscevo fino a questa lettura.

Perdonatemi se non userò un linguaggio appropriato, ma parlare di questa storia per me è veramente difficile. La sua bellezza sta in ogni singola parola, in ogni frase e riga. 
Il libro parla di Julia, una psicologa che, dopo aver ricevuto una terribile notizia, vede la sua vita frantumarsi pezzo dopo pezzo. La giovane donna, dopo un periodo di vuoto, decide di rialzarsi e quale modo migliore per farlo prendendosi cura di se stessa, lontana dalle proprie abitudini? È così che arriva alla casa di riposo dove dovrà fare da psicologa ad un gruppo di anziani che, in un modo o in un altro, le faranno capire quanto la vita sia un dono prezioso. 
Posso anche dire che la traduzione è stata perfetta, forse di più. Ora, non so se il romanzo originariamente fosse in inglese o in francese, anche se immagino sia stato scritto nella seconda lingua che ho nominato. In ogni caso ci vuole qualcuno di veramente preparato per riuscire a rendere un libro di un'altra lingua nella nostra, e questa volta posso dire che Mondadori ci è riuscita, così come l'autrice è riuscita a farmi piangere. Non sono una persona che piange molto per i romanzi, ma questo romanzo mi ha decisamente conquistata fin dalla prima riga...e non solo perché ha citato Games of Thrones (Invece sì, ma non diciamolo in giro! No, okay, sto scherzando)!
Il libro mi è veramente piaciuto soprattutto perché affronta diverse tematiche che mi hanno fatto male al cuore. Male non in senso negativo, sia ben chiaro, ma c'è qualcosa in ciò che ho letto che mi ha resa diversa, anche se non saprei definire il come.
«Vedi, piccolo mio, tutti credono che l'uomo cambi nelle diverse fasi della vita. Tutti credono che ci siano i bambini, gli adulti e i vecchi, ma non è così!»
«Sì che lo è! Io sono un bambino e tu sei un vecchio!»
«È quello che pensano tutti. Ma la verità è che restiamo bambini per tutta la vita. Indossiamo costumi diversi per nasconderlo e uniformarsi agli altri: quello dell'adolescente, quello dell'adulto, quello del genitore e poi, un bel giorno, quando siamo troppo vecchi per fingere, ci togliamo il travestimento e ci mostriamo per quelli che siamo sempre stati, dei bambini.»

Potrei citarvi praticamente tutto il romanzo e, no non sto scherzando! Questa recensione potrebbe essere una citazione totale, ma non mi pare il caso di svelarvi tutto. 
Ad ogni modo, ciò che avete letto è una discussione tra Gustave e un bambino, Lucas. Quello che posso dire è che questo personaggio è uno dei miei preferiti anche se ammetto che è difficile sceglierne solo uno: sono tutti meravigliosi e tutti portano con sé un insegnamento da tenere nel cuore. Piangere anche mentre cerca di trovare le parole adatte non è il massimo per una blogger, ma non è possibile fare altro perché, senza anticipazioni, non posso fare a meno di pensare ad ogni cosa successa nel romanzo. 

La protagonista, poi, è meravigliosa. Io la adoro. Non credo sarei riuscita a riprendere in mano la mia vita dopo ciò che le è successo, mi sarei lasciata andare alla deriva e, invece, per quanto lei voglia scappare, è riuscita a rialzarsi, a raccogliere i pezzi della sua vita distrutta e ricostruirla. Una menzione speciale va a Marc, un grandissimo coglio*e che vorrei prendere a mazzate sulle gengive, ma questo è una cosa a parte (ma, sono di parte perché vorrei che gli uomini di questo genere si estinguessero dalla terra!). 
E Léon. Léon è meraviglioso. Probabilmente sarò io tra una cinquantina di anni, ma solo se leggerete il romanzo saprete che cosa intendo e sì, è un ordine: acquistatelo!
Ti ricordi, mi ripetevi sempre: «quando sarai più grande capirai» e quella frase mi dava sui nervi. Avevi ragione, papà. Spero che tu sia fiero di me. Credo di esserci ormai, sono diventata grande.
Vi lascio con questa frase che mi ha fatta molto pensare. È una lettera, chissà di chi, chissà per chi (no, non ve lo dico!) ed è la cosa che più mi ha commossa in assoluto. Non la storia d'amore, non le storie di tutti gli altri, ma l'affetto verso il padre. Questa frase. ’Spero che tu sia fiero di me’. Perché credo che tutti vorrebbero ciò. 

E anche oggi, ho terminato. Vi ringrazio per avermi seguito e se avete letto il romanzo, fatemi sapere cosa ne pensate. Se non lo avete letto, invece, vi ordino di comprarlo poiché l'ho trovato bellissimo. 

Alla prossima, 






VOTO:




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