lunedì 10 aprile 2017

Intervista a Federica Ferretti, autrice de La rugiada della notte


Quando Genesis Publishing ci ha proposto di intervistare Federica Ferretti, autrice de La rugiada della notte, noi Lettrici Accanite non potevamo crederci.
Siamo sempre stupite ed immensamente grate della fiducia che le case editrici e gli autori ripongono in noi e per questo facciamo sempre del nostro meglio per creare post interessanti e di valore.

Oggi vi proponiamo un post molto speciale, per abbattere il silenzio e le discriminazioni.
 
Per estratti, cards e booktrailers vi rimandiamo alla segnalazione (qui)





Titolo: La rugiada della notte
Autrice: Federica Ferretti
Casa editrice: Genesis Publishing
Genere: Contemporary Romance, Narrativa Contemporanea
Pagine: 95
Prezzo: ebook 2.99 €
                cartaceo 7.90 €







La rugiada della notte rappresenta tutto ciò che di impossibile riusciamo a salvare dentro al nostro cuore, scampato appunto alla propria notte più lunga. Ed è perciò la migliore metafora per rappresentare la travolgente storia d’“amore” tra Edoardo e Adriana. Viene raccontata con il senno di poi, forse perché “ricordare una cosa significa vederla, ora soltanto, per la prima volta”.

Ciò vuol dire che Edoardo, ormai anziano, durante una vacanza estiva, cercherà di ripercorrere insieme a suo nipote i passi più salienti della propria vita matrimoniale, accorgendosi solo alla fine che, in realtà, “noi ci amiamo dal primo istante”. A mano a mano, si delineerà una vera saga familiare, che occupa l’arco temporale dalla metà degli anni ‘50 ad oggi, con ripercussioni pure sull'uso della rete come mezzo d'innamoramento: ma uscirà in un sequel che promette grandi fibrillazioni nell’intreccio di destini tra la coppia Adriana-Giovanni (l’amante storico), con quello dei nipoti dei due fedifraghi.

Quando le vicende dei protagonisti principali, i coniugi Edoardo-Adriana, contrastata dal riemergere dell’antico rivale Giovanni, si intrecceranno con quella del giovane Enrico che, a sua volta, dovrà confrontarsi con la nipote di Riccaboni.

Ecco perché l’uscita del libro è legata inesorabilmente alla campagna di #stopfemminicidio e #pariopportunità dal titolo #noiciamiamo.

Si tratta di “una storia di donne per le donne”, esposta però da una prospettiva maschile, quella del marito di Adriana, in un percorso di crescita che lo porterà a ribadire la necessità di dimostrarsi i propri sentimenti senza più riserve.

Per sottolineare, ancora per una volta, la dualità della campagna, quale un incitamento ad abbattere la barriera dell’incomunicabilità sentimentale nella coppia moderna.
Innanzitutto, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Per rompere il ghiaccio, partiamo con la classica domanda da intervista: cosa l'ha ispirata a scrivere un romanzo di questo genere?
Salve ragazze! Sono molto lieta di fare pure la vostra conoscenza. In realtà, sono io che devo ringraziarvi di questo incipit che, per quanto classico, mi permette di tracciare una sorta di punto della situazione. Perché La rugiada della notte, potrebbe essere definita ormai un traguardo, che taglio insieme a tutte le coppie nella medesima situazione. Infatti, mi sono sempre interessata di promuovere le donne. Sin dai miei esordi di Blogger/poetessa, ho “lottato” per valorizzarci, e fare sentire, quando non addirittura riprenderci, la nostra voce. Ho perciò promosso svariate battaglie “pacifiche”, annoverando tra le mie sostenitrici, personaggi della cultura nazionale del calibro di Susanna Barbaglia, la mia attuale direttrice presso la rivista Mondadori “Confidenze tra amiche”. Ma ho potuto contare da sempre su Marta Ajò, de “il Portale delle donne”, su Ester Palma de ilcorrieredellasera.it o, prima ancora, su Alessandra Appiano, notissima penna e volto televisivo mai scontato. Provate a curiosare sul mio blog storico: ! Mi scoprirete persino nelle vesti di autrice di fanpage.it e… prego, accomodatevi e mi saprete dire cosa ne pensate delle mie anime “plurisfaccettate”! ;)
Ora vorremmo farle una domanda che ci è sorta non appena abbiamo letto la trama del suo nuovo romanzo. Perché ha scelto di narrare una storia d'amore così particolare, che si discosta così tanto dal genere di romanzo “rosa” che va per la maggiore al momento?
Non credo molto a una suddivisione così netta tra generi: io stessa, sono passata dal romanzo epistolare, alle poesie, quindi al romanzo online. Il cui fulcro era rappresentato sempre da un unico comune denominatore: emozioni struggenti. E comunque, una storia d’amore, non si caratterizza anche per le sue specifiche difficoltà? Un romanzo “rosa”, poi, perché dovrebbe avere maggiore successo di uno in cui si parla di vita “vera”, tangibile, quotidianamente sperimentata sulla nostra pelle? In fin dei conti, le vicende dei miei protagonisti, riguardano i desideri e le delusioni che ciascuno di noi matura nel frattempo che vive un rapporto. Rifletteteci: “rosa”, talvolta, potrebbe addirittura sembrare un aggettivo dispregiativo, che caratterizza un genere “facile e scontato”. Soprattutto nel momento in cui, nel 2017,( non proprio, quindi, nell’età della pietra!), le donne stanno vivendo uno dei peggiori periodi della loro storia: siamo già a 18 vittime di “femminicidio”. Ma ricordatevi che un simile numero, da ora a quando pubblicherete quest’intervista, potrebbe drasticamente salire! Fateci caso: lo stesso correttore ortografico, segnando in rosso questa parola, la rifiuta, non “concependola e ritenendola, anzi, “sbagliata”! Lancio così un appello alle colleghe che non hanno ancora aderito alla campagna strettamente legata all’uscita della Rugiada: basta indorare la pillola alle proprie fans. Basta raccontare storie sdolcinate a lieto fine! Dite le cose come stanno: l’amore può anche fare male! Dobbiamo insegnare alle bambine, future donne, che il principe azzurro non esiste! Che, semmai, questa è un’etichetta banalmente stereotipata, e che a causa della sua vacuità, rischia sempre più spesso di rovinare il nostro mondo. Ciò si aggiunge al fatto che ognuno di noi, tende quasi normalmente ad idealizzare l’altro, non lo vede per ciò che si presenta in quel momento, no! Piuttosto, lo proietta in una dimensione diciamo parallela che, al contrario, caricata di aspettative eccessive, si sfalda nove volte su dieci. Dovremmo imparare a comprendere di più l’altro/a, a lasciargli la libertà di manifestarsi per come si è, dentro la nostra coppia, invece che spingerlo a cercarla altrove. La Rugiada della notte e il carico di campagne che si porta dietro, è un monito all’incomunicabilità, una “storia di donne per le donne”, raccontata però da un uomo, il marito di Adriana, in un percorso di crescita che lo porterà a ribadire la necessità di confessarsi, fino all’ultimo respiro, cosa abbiano significato l’uno per l’altra. Adriana, avrà assolto a questo compito attraverso diari che lascerà volutamente in eredità ad Edoardo. E lui? Roso di gelosia, avrà forse perso un’occasione, allontanandosi dalla possibile felicità. D’altronde, Adriana ha per questo, provato a consolarsi, senza evidentemente riuscirci. Il resto, lo dovrete capire da voi, correndo ad ordinare il libro nella doppia versione ebook e cartaceo, visto che La Rugiada, costituisce pure l’evoluzione del “romanzo online”: provate di nuovo a leggerne qualcuno su
Se dovesse riassumere in una sola frase il messaggio del suo romanzo, quale sarebbe?
, assolutamente! :)
La moglie del protagonista, ad un certo punto della sua vita, ha tradito il marito. Ritiene che la libertà sessuale di Adriana, per quanto scorretta e immorale che sia, possa rappresentare un elemento di emancipazione femminile?
È chiaro che l’emancipazione “vera” non passa dallo sbandierare determinate libertà. Che, ci tengo a ribadirlo, non c’entrano nulla con il più assurdo dei tradimenti. Adriana, però, conosceva sin da giovane il suo amante: una specie di ancora di salvezza, un rifugio dalle insinuazioni o viceversa, mancanza di attenzioni, del proprio partner ufficiale. Una storia altrettanto tormentata, ma non quella per cui lei avrebbe dato la vita. Ha sempre amato il marito, e le sue lettere ne sono una testimonianza emotivamente concreta. Non si sente accettata, ascoltata, capita. È una donna che, come tante, vorrebbe non diventare trasparente, con il passare degli anni. Si batte per essere accettata, e non giudicata. Perché se a tradire è un uomo, va perdonato come un bambino che è inciampato in un ostacolo sul percorso, mentre una donna viene appellata nella più vile delle maniere?
Collegandoci alla domanda precedente, si può dire che la campagna abbia delle sfumature femministe? Se sì, cos'è il femminismo per lei?
Altra stupenda domanda di cui devo nuovamente ringraziare: le parole sono davvero importanti. Cosa vuol dire femminismo? Con quale accezione pronunciamo e contestualizziamo questa parola, oggi? Continuiamo ad essere vittime di retaggi che, non appena alziamo la voce, ci fanno apparire “femministe”. Se difendere la nostra libertà di espressione e manifestazione del pensiero significa essere femministe, allora sì, lo sono. Se al contrario, pensate al vero senso delle parole senza confondere per forza accezioni e valori molto diversi tra loro, allora io mi sto semplicemente battendo perché ci venga riconosciuto il diritto di essere amate per ciò che siamo, senza per forza dover apparire perfette. Peccato che, perché ciò avvenga senza sembrare fantascienza, dovremo avere imparato a rispettare la nostra anima, ad amare il corpo che abbiamo, i difetti che ci caratterizzano, smettendola di rincorrere la chimera dell’amore assoluto. Ed adeguarci a quello quotidiano, dinanzi al caffè che di certo non prendiamo truccatissime con il Brad Pit di turno. Accettarsi e accettare l’altro/a è l’unica pozione da ingurgitare tutta d’un fiato nella vita senza palcoscenico che ci aspetta a braccia aperte.
Ci può raccontare brevemente come è nata l'idea di #noiciamiamo?
Partiamo dalla “fine”, per segnalare subito come, insieme ad una delle ultime testimonial, la collega giornalista e ballerina Ales-sandra Pesaturo, ho infatti lanciato l’input in più: la concretizzazione della campagna nel premio intitolato. Una bella sfida, che rivolgo a voce sempre più alta alle istituzioni, per trovare non solo aderenti in regione, costituendo una rete di donne abruzzesi che lottano per uno stesso obiettivo, bensì diventare un valido punto di riferimento in Italia. A tal proposito, lancio l’ennesima pacifica provocazione: si va avanti con e poi, un ulteriore diramazione, ,che ha già avuto l’appoggio di Gemma Favia, la meteorina di Rainews, o meglio altro volto eclettico della nostra televisione pubblica: venite a leggerla su .
Un'ultima domanda. Qual è il messaggio che vuole che la campagna lasci ai lettori?
Ricordarsi che una donna è alfa ed omega prima di tutto di se stessa. Non dobbiamo mai pensare che, per dirla con la cara amica Dacia Maraini, sia sempre colpa nostra. Non dobbiamo credere che dobbiamo scendere a compromessi per dimostrare che siamo “brave”. Lo siamo a prescindere, non abbiamo bisogno di lavorare gratis per ingraziarci il nostro capo! No. Non abbiamo bisogno di tacere le nostre ragioni per tenerci un eventuale uomo. Quando saremo in grado di istaurare un vero rapporto prima di tutto con noi stesse, allora e solo allora, avremo vinto la battaglia più difficile: riconoscere a noi stesse che siamo abbastanza. E che chi dice il contrario, o non ci conosce, o, per quanto ci costi ammetterlo, non ci ha mai amate.
Grazie per il tempo che ci ha dedicato, speriamo di risentirla presto con un nuovo romanzo!
Certo, perché La rugiada della notte è uscita come Prima parte, ma ne sto scrivendo il seguito che sarà costituito da uno straordinario intreccio di destini. Allora, non vi resta che seguirmi, anche perché lo sto iniziando a lanciare sui miei canali Twitter…;)

Annoverata tra le eccellenze nazionali ed internazionali del Centro Leonardo da Vinci di Milano, presente nel Convivio di Natale 2015 in veste di musicista e critica segnalata grazie alla sua visione innovativa da Massimo Cerofolini di Eta Beta (il programma dedicato ai nuovi linguaggi da RadioRai1), sono una scrittrice e giornalista abruzzese, che ha collaborato con Don Backy.

Attualmente, sono blogger di Grazia.it,inseguendo la mia passione circa le ultime tendenze moda #vintageodemode mentre sono contributor di Confidenze tra amiche dal 2014, (Mondadori), per rubriche che hanno per lo più il sapore di cronaca.

Sono nata e continuo ad alimentarmi nella rete, attraverso esperienze variegate. E, per ELLE Italia, ho raccolto le rivelazioni del conterraneo Angelozzi, lo stilista di Martina Stella nel suo giorno più bello.

Sono laureata in Scienze Politiche con lode e, assecondando la mia parallela inclinazione artistica, ho conseguito due diplomi accademici di II livello in Discipline musicali sulle varie tecniche della comunicazione (specie cinema e pubblicità).

Ho perciò collezionato interviste a tutto campo, (da Paolo Buonvino al Carmelo Sardo di Malerba, TG5, ...), nella Rubrica che ho condotto, letteralmente cucita addosso, intitolata non a caso “Le eccellenze”.

Sin dagli esordi di blogger incallita, ho prestato una particolare attenzione alla valorizzazione delle pari opportunità, distinguendomi addirittura sul panorama nazionale; inoltre, ho inventato il romanzo online ospitato da F.Alberoni, Marta Ajò ed ilcorrieredellasera.it.

Ho ricevuto molteplici segnalazioni dai personaggi italiani operanti nei più disparati settori, specie in qualità di Madrina Senior del Geofilmfestival in Veneto. Già Premio Donna città di Teramo 2015 per comunicazione e giornalismo.

Il mio ultimo libro, La Rugiada della notte, I parte, ha subito ricevuto l'attenzione di Gianni Maritati (TG1), il quale si è interessato anche all'evoluzione di #noiciamiamo, la campagna collegata, in #stopnonamore.

Ma tanto, resta ancora da fare.
Restate con me per saperne di più

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